Ma di chi è la proprietà degli immobili dell’ex Fiera di Francavilla? L’Amministrazione Denuzzo non ha dubbi, è del Comune. Alcuni consiglieri dell’opposizione frenano e sollecitano maggiori verifiche. E intanto il Commissario liquidatore dell’Ente Fiera dell’Ascensione chiede al Comune il pagamento di 250mila euro di debiti per restituire le chiavi e gli immobili. Ecco in sintesi di cosa si è parlato venerdì 4 marzo scorso nel Consiglio comunale convocato dalla maggioranza politica che sostiene Denuzzo.
A dirla tutta, dopo una prima mozione contro la guerra in Ucraina e per la pace in Europa, rispetto alla quale per fortuna sono stati tutti d’accordo, il dibattito in Consiglio si è trasformato da occasione in cui ascoltare le proposte di riutilizzo dell’ex Fiera Mostra in quell’ora di diritto che – ahinoi! – saltammo in quello sfortunato giorno d’assenza.
Eppure l’ordine del giorno lasciava sperare in un confronto sul futuro di quell’immobile: “Uso e destinazione del Complesso Immobiliare ex Fiera Mostra, acquisito al patrimonio immobiliare del Comune di Francavilla Fontana”. Si è trattato invece di un convegno tecnico-giuridico-amministrativo che faticosamente avrà appassionato i cittadini francavillesi – un abbraccio forte ai quei coraggiosi collegati tramite un servizio streaming low-fi e dall’audio assai traballante – e che non è servito a mettere un punto definitivo sulla questione intorno alla quale si è imbastito l’intero dibattito, ovvero se e a quale titolo il Comune di Francavilla Fontana detenga la proprietà degli immobili dell’ex Fiera.
Qui maggioranza e opposizione si sono divise e la discussione ha preso a ingarbugliarsi con la vicenda dell’Ente Fiera dell’Ascensione, oggi in liquidazione e con presunti debiti per 250mila euro. “Le questioni che riguardano l’ex Fiera sono due – ha provato a chiarire Denuzzo –, la proprietà dei beni e la liquidazione dell’Ente di gestione. Queste due questioni hanno aspetti giuridici peculiari e devono essere affrontate separatamente. Dalla ricostruzione documentale emerge chiaramente che sino al dicembre scorso il Comune era proprietario di 990 millesimi dell’area. Abbiamo deciso di ricomporre l’intera proprietà nel patrimonio comunale partecipando all’asta indetta dal tribunale di Brindisi sulla quota facente capo all’Ente Fiera dell’Ascensione aggredita da uno dei creditori”.

Perplessa rispetto alle certezze dell’Amministrazione, la consigliera d’opposizione Anna Ferreri ha invitato la Giunta a guardarsi bene bene le carte, anche quelle più vecchie, perché – a suo dire – sembrerebbero mancare titoli e atti che diano sicurezza sulla proprietà, tanto da proporre l’istituzione di Commissione d’inchiesta sulla vicenda. E Maurizio Bruno, richiamando l’impegno della sua Amministrazione a risolvere il caso, ha sollecitato gli attuali amministratori a non assumere atteggiamenti tali da creare rotture con la Regione, la Provincia e tutti gli attori utili a chiudere la partita con l’Ente Fiera.
L’avvocato Nicola Lonoce, Assessore al Contenzioso e Urbanistica, non ha mostrato invece dubbi sulla proprietà detenuta dal Comune, tanto da esordire così: “La situazione della Fiera dal punto di vista della ricostruzione della proprietà è talmente lapalissiana che con tutti i problemi che abbiamo al mondo, non ultimo il conflitto tra Russia e Ucraina, che ci impone impegno personale, anche economico, anche dell’Amministrazione (ci stiamo pensando), noi stiamo sprecando denaro pubblico per confrontarci su una cosa che invece è estremamente chiara“. Non altrettanto chiara invece la ragione per cui sia stata la stessa maggioranza che sostiene Lonoce a convocare un Consiglio Comunale su una vicenda “lapalissiana”. Ma tant’è.

“I dubbi legittimi espressi dai Consiglieri – ha continuato Lonoce – trovano una risposta certa nel Codice Civile. Le Amministrazioni Comunali del passato hanno acquistato il suolo da concedere in uso alla Fiera dell’Ascensione senza mai trasferirne la proprietà. Negli anni sono stati edificati gli immobili, anche grazie a cospicui finanziamenti governativi, senza alcuna intestazione di proprietà. Oggi, a distanza di quasi 50 anni la situazione pietrificata vede come unico proprietario del terreno il Comune che, per un principio giuridico noto come accessione, è anche proprietario degli immobili privi di intestazione”.
E rispetto all’Ente Fiera, aggiunge: “La liquidazione riguarda l’Ente preposto alla gestione della Fiera come evento. Questo soggetto giuridico è privo patrimonio immobiliare, che verosimilmente sarebbe stato aggredito dai creditori, e non ha alcun titolo per pretendere da parte di uno degli enti consorziati l’acquisizione di una posizione debitoria che al momento non abbiamo neanche potuto visionare. Se procedessimo in questa direzione si configurerebbe il danno erariale per il Comune. Pertanto, è incomprensibile dal punto di vista giuridico il rifiuto di consegna delle chiavi da parte del Commissario Liquidatore”.
Lapalissiano, ad ascoltare Lonoce che mette in fila fatti e documenti. Tanto che di “Fiera del Banale” ha parlato Antonio Andrisano, capogruppo di Forza Italia: “Si è parlato solo del passato, mentre ci si attendeva di capire cosa questa Amministrazione intenda fare del quartiere fieristico. In realtà l’unica certezza che abbiamo dopo questo Consiglio Comunale è che, come per il centro carico intermodale, il tensostatico e l’ex piazza coperta, l’Amministrazione Denuzzo non sa quale progettualità dedicare all’ex Fiera”. E su Facebook aggiunge che si è trattato di un Consiglio “con un costo, non trascurabile, per le casse comunali e così per i cittadini”, quasi a richiamare le parole di Lonoce.

Il consigliere Luigi Galiano ha riportato in dubbio la proprietà del Comune: “Ritengo le risposte date dall’amministrazione in Consiglio Comunale sin troppo semplicistiche e anche poco rispettose nei confronti delle tante Amministrazioni che l’hanno preceduta. Non si può dire che, ‘…in virtù del principio di superficie…’, siccome si è proprietari del suolo lo si è anche degli immobili sovrastanti. Semplicistico e sbagliato perché si fa finta di non sapere – perché così conviene fare – che la proprietà è di tre enti, che nel bene e nel male per tanti anni hanno gestito l’ex Fiera, e che oggi è in liquidazione. Oggi ci si può confrontare sulle idee per il futuro utilizzo del bene, ma non si può prescindere dal pagamento dei debiti. A tal proposito, nella scorsa Amministrazione – Bruno Sindaco e Galiano Assessore allo Sviluppo Economico -, a marzo 2017 e poi a novembre 2017, furono votate all’unanimità ben due delibere che andavo in questa direzione. Che non è una direzione politica, sia chiaro, ma una strada dettata dalla legge. Vuoi utilizzare un bene? Allora sincerati prima di esserne proprietario esclusivo e poi pagaci gli eventuali debiti. E nulla c’entra la particella comprata all’asta perché si tratta di un gabinetto (strictu sensu)”.
Tralasciamo altri aspetti di colore intervenuti nella discussione, come la vicenda – richiamata da Bruno – della convocazione ad un incontro che Denuzzo avrebbe inoltrato tramite uno sciattissimo sms al commissario dell’Ente Fiera De Carolis “facendolo trovare – scrive il liquidatore in una nota inviata successivamente – dinanzi a un ‘Sinedrio Assessorile’ chiedendo ‘brutalmente’ le chiavi del quartiere fieristico”, con tanto di diffida e “negando quanto deciso dalla precedente Amministrazione Bruno e dal Commissario ad Acta Dottor Aprea, che si erano impegnati alla erogazione delle somme necessarie a sanare le parti debitorie rimasta all’Ente”. Al che Denuzzo ha “declamato” in Consiglio l’sms incriminato – in realtà un messaggio WhatsApp molto formale, nell’informalità del mezzo – e ha ricordato che le intenzioni delle precedenti amministrazioni sono rimaste tali, senza impegni concreti.

“Appare evidente – ha concluso il Sindaco – che la questione del futuro di un’area che solo fino a ieri non era nella disponibilità del Comune aveva solo carattere di ipotesi. Oggi, anche grazie ai fondi del PNRR, possiamo pensare di insediarci infrastrutture di pubblica utilità sostenibili economicamente, anche alla luce dell’attuale condizione degli immobili”. A quali infrastrutture faccia riferimento, non è dato sapere: forse ai “parcheggi”, così come dichiarato dopo un recente incontro in Regione. Richiamando poi “quei cittadini che si sperticano i polpastrelli sulle tastiere dietro a uno schermo”, ha ricordato – sì, #lapalissiano è l’hashtag di questo Consiglio – che la costruzione dell’Itst Fermi è una competenza della Provincia, con risorse della Provincia. E che non è mai stato elaborato un progetto per la costruzione del nuovo Fermi tarato sulle dimensioni dell’ex Fiera, probabilmente perché la stessa Provincia non ha ritenuto idonea quell’area.
Verso sera, in un’aula ormai svuotata dei consiglieri di opposizione –unico presente il dottor Taurisano, arrivato sul finire – il Consiglio ha approvato l’ordine del giorno e l’Amministrazione dovrà venire a capo della vicenda, mentre il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Attanasi all’indomani ha chiosato: “Ieri si è scritta una bella pagina di democrazia per la nostra Città. I temi relativi alla Fiera sono stati affrontati nella sede delle Istituzioni cittadine e non più solo sui social”. Con la speranza tutta francavillese che alla scrittura di questa bella pagina non segua quella di un bell’assegno da 250mila euro intestato all’Ente Fiera.
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