Il prossimo 4 marzo si terrà un Consiglio Comunale monotematico convocato dalle forze di maggioranza per discutere della vicenda degli immobili che in passato ospitavano la Fiera dell’Ascensione. In attesa di ricevere le chiavi dell’immobile che il Commissario liquidatore dell’Ente Fiera, De Carolis, si rifiuterebbe di consegnare al Comune di Francavilla Fontana, chiedendo prima il pagamento integrale di tutti i debiti – 300mila euro – cumulati dall’Ente Fiera, è arrivato il momento di fare chiarezza e parlare del futuro di quell’area, argomento che divide gli schieramenti politici. Quali sono le proposte in campo?
Dopo un’audizione in Regione, il Sindaco Antonello Denuzzo ha già fatto sapere in un comunicato del 24 febbraio scorso che “sarà possibile valutare la realizzazione di opere di pubblica utilità anche ricorrendo alle risorse del PNRR. Nell’immediato l’apertura di quei cancelli potrà fornire una utile implementazione nella dotazione dei parcheggi cittadini”.
La posizione del Consigliere regionale Maurizio Bruno era chiara da tempo: quell’area è la sede migliore per costruire il nuovo ITIS “Fermi”, oggi ospitato in una palazzina inadeguata su via Capitano Di Castri. “È francamente riduttiva e modesta l’idea dell’attuale amministrazione comunale di trasformare l’area dell’ex Fiera in un parcheggio – afferma Bruno -, un complesso immobiliare di quelle dimensioni, in quella zona della città, va valorizzato e rigenerato”.
Della stessa opinione di Bruno il capogruppo di Francavilla Popolare – Insieme, Luigi Galiano che rispetto alla destinazione dell’ex Fiera afferma: “Nella scorsa legislatura è venuta fuori una vera e propria opportunità per la nostra città: realizzare la nuova sede dell’ITIS. La detta proposta è stata riportata anche nel PUG. Non so quanto per spirito di contraddizione, o per cos’altro, l’attuale Amministrazione Comunale si stia facendo sfuggire questa opportunità che, a meno che non mi sbagli, vedrà spostarsi la futura sede dell’ITIS fuori dalla nostra citta, e sarebbe un gran peccato”.
Michele Iaia, coordinatore cittadino Fratelli d’Italia Francavilla Fontana, ritiene invece “poco praticabile l’idea di utilizzare il sito per la edificazione della nuova sede del Fermi, atteso che la superficie non sarebbe sufficiente per la costruzione di un campus con laboratori e strutture sportive”. Le proposte? “L’area fieristica potrebbe invece essere in parte utilizzata per migliorare la viabilità tra via Quinto Ennio, via San Pietro Canali e via Mulini, attraverso la costruzione di una strada ed in parte, con una spesa tuttavia ingente, riconvertita a centro servizi o di aggregazione. Una opzione alternativa alla costruzione di un centro servizi o di aggregazione potrebbe essere l’allestimento di un’area di sosta e di parcheggio”
La consigliera di Lega Salvini Puglia, Adriana Balestra, ha le idee chiare sulla destinazione dell’area: “Terminal per i bus, parcheggi auto, anche con possibilità di parcheggio custodito per chi vuole lasciare la macchina per giorni, considerata la vicinanza della stazione, con annessa biglietteria e punto ristoro”.
Di seguito le note integrali di Maurizio Bruno, Luigi Galiano, Adriana Balestra, Antonio Andrisano e Michele Iaia.
Maurizio Bruno, Consigliere regionale – Resto assolutamente convinto delle ragioni che con la mia amministrazione comunale ci spinsero ad indicare nel Pug l’area dell’ex Fiera come sede del nuovo ITIS. Una indicazione che – è doveroso sottolinearlo e ricordarlo – è stata condivisa dalla Regione Puglia nel corso delle valutazioni inerenti al PUG di Francavilla Fontana.
Proprietà pubblica dell’area; vicinanza alla stazione ferroviaria utile al trasporto degli studenti; opportunità di rigenerazione di un enorme complesso abbandonato da anni; volontà di non cementificare altre zone della città. Queste ragioni restano completamente intatte, motivo per il quale non ho cambiato idea su quella indicazione e ritengo una gravissima colpa quella di aver perso gli ultimi quattro anni ad osteggiare quella previsione.

Chi sostiene che gli spazi dell’ex Fiera non sarebbero sufficienti ad ospitare l’Itis omette la previsione, di assoluta fattibilità tecnica ed economica, di procedere a piccoli espropri di un terreno adiacente all’ex Fiera che avrebbero consentito di raggiungere ampiamente le dimensioni necessarie ad ospitare il nuovo istituto scolastico.
L’attuale amministrazione comunale ha scelto un’altra strada – una vecchia strada in realtà – che ha evidenti problemi dal punto di vista urbanistico, che prevede nuove cementificazioni e che non supera l’ostacolo della presenza di un traliccio. Temo che questa strada non consentirà di avere il nuovo istituto e lascerà intatto lo stato di abbandono in cui versa l’ex quartiere fieristico.
È francamente riduttiva e modesta l’idea dell’attuale amministrazione comunale di trasformare l’area dell’ex Fiera in un parcheggio. Un complesso immobiliare di quelle dimensioni, in quella zona della città, va valorizzato e rigenerato. Un parcheggio, di piccole dimensioni peraltro, la ritengo solo la prova certificata dell’assenza di una previsione seria e moderna per il futuro dell’ex Fiera.
Luigi Galiano, capogruppo di Francavilla Popolare – Insieme – Sull’ex Fiera potremmo dire chissà quanto, un po’ come sul Centro di Carico Intermodale, il problema però è il modo in cui ci si approccia al tema: con spirito inquisitorio e questurino come fa l’attuale Amministrazione Comunale in vista del prossimo Consiglio Comunale Monotematico sull’argomento, oppure con un intento costruttivo, finalizzato al confronto di idee e proposte per tentare di trovare una comune soluzione?
Io, pur non soffrendo di torcicollo politico se guardassi alle gestioni passate, preferisco aderire alla seconda modalità di discussione. È sin troppo evidente che la sua originaria destinazione sia ormai fuori dal tempo, per cui occorre pensare ad altro.

Negli ultimi anni, in vista di future e potenziali pedonalizzazioni delle aree centrali della città, avevo personalmente proposto (salvo progetti più importanti che vedessero il coinvolgimento dell’intera struttura) che fossero utilizzati come parcheggi entrambe le grandi aree prospicienti i due lati della Fiera (a costo zero perché non necessitano di particolari spese). Buona idea certamente che, però, non avrebbe sfruttato a pieno il resto dell’immobile.
Nella scorsa legislatura, poi, è venuta fuori una vera e propria opportunità per la nostra città: realizzare la nuova sede dell’ITIS. Ottima la posizione con la Stazione Ferroviaria attigua e le due grandi aree a parcheggio (davanti e dietro) dove già abitualmente transitano i pullman.
Con fondi esterni, anche perché alla nostra comunità non sarebbe costata nulla, avremmo conservato un istituto scolastico di prim’ordine, dandogli ulteriore lustro e visibilità, e rivitalizzato un’intera area economica (quella di Viale Vincenzo Lilla) con centinaia di utenti che quotidianamente l’avrebbero percorso. La detta proposta è stata riportata anche nel PUG e, in sede di approvazione-adozione, la Regione Puglia nulla ha osservato in merito, anzi tutt’altro.
Non so quanto per spirito di contraddizione, o per cos’altro, l’attuale Amministrazione Comunale si stia facendo sfuggire questa opportunità che, a meno che non mi sbagli, vedrà spostarsi la futura sede dell’ITIS fuori dalla nostra citta, e sarebbe un gran peccato. Questa la mia proposta più concreta ed immediatamente realizzabile a costo zero per le casse comunali, ma ovviamente ce ne sarebbero tante altre: si, ma con quali soldi? Oggi, in tutta onestà, pensare ad altro, vorrebbe dire solo perdere colposamente tempo ed opportunità per Francavilla.
Michele Iaia, coordinatore cittadino Fratelli d’Italia Francavilla Fontana – Non è semplice pensare oggi a quali potrebbero essere le possibilità di riutilizzo dell’area fieristica di Francavilla Fontana per diversi ordini di motivi.
Francamente, pur non mettendo in discussione le dichiarazioni del Sindaco circa la piena titolarità del bene da parte del Comune di Francavilla Fontana, sarebbe utile passare in rassegna i dovuti atti di cessione che sarebbero stati posti in essere dai precedenti altri soggetti titolari, prima del più recente acquisto all’asta di una quota. In sintesi occorre esaminare, attraverso i diversi atti amministrativi, l’intera storia, per fare chiarezza su cosa si intenda e si possa fare da qui in avanti. Inoltre, per fissare nel concreto una proposta, è necessario avere un quadro completo della capacità e della volontà di investimento dell’amministrazione.

Rimane certamente poco praticabile l’idea di utilizzare il sito per la edificazione della nuova sede del Fermi, atteso che la superficie non sarebbe sufficiente per la costruzione di un campus con laboratori e strutture sportive. Di certo il Fermi merita una sede dignitosa, moderna e funzionale in tempi rapidi.
L’area fieristica potrebbe invece essere in parte utilizzata per migliorare la viabilità tra via Quinto Ennio, via San Pietro Canali e via Mulini, attraverso la costruzione di una strada ed in parte, con una spesa tuttavia ingente, riconvertita a centro servizi o di aggregazione. Ritengo infatti che i locali attuali andrebbero sostanzialmente rasi al suolo, per poi realizzare nuove strutture.
Una opzione alternativa alla costruzione di un centro servizi o di aggregazione potrebbe essere l’allestimento di un’area di sosta e di parcheggio idonea a servire tutta la zona, sino al pieno centro, con benefici potenzialmente interessanti in termine di riduzione del flusso veicolare.
Adriana Balestra, Lega Salvini Puglia – La contiguità con la stazione ferroviaria e la particolare posizione geografica della nostra città ci suggeriscono l’opportunità di realizzare in quell’area un terminal per i bus con annesso parcheggio custodito (anche di lunga durata) per le macchine di coloro che, o per lavoro o per studio o per semplice visita, giungono in città. Naturalmente va prevista la biglietteria ed un punto di ristoro.

Per completare l’utilizzo si potrebbero ristrutturare i locali, non del tutto fatiscenti, al servizio di uffici comunali decentrati, soprattutto quegli uffici che si interfacciano quotidianamente con il mondo del lavoro e dell’economia. Si potrebbe così, finalmente, liberare il Castello per consentire una maggiore valorizzazione dello stesso sotto il profilo turistico e culturale.
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