FRANCAVILLA – Commissione Pari Opportunità, la nuova presidente è Anna Maria Padula. Una storia tormentata di polemiche e accuse, quella della Commissione: l’avvio con elezioni contestate, le dimissioni del presidente Mastromarino e delle componenti Ferreri, Pezzuto e Bonifacio, ora lasciano spazio al secondo tempo di una commissione rimaneggiata su cui restano ombre di interferenze politiche e di scarsa pratica democratica.
Una vicenda tormentata quella della Commissione Pari Opportunità nel secondo mandato del Sindaco Antonello Denuzzo. Dopo la vicenda ricca di polemiche dell’elezione del presidente Mastromarino nell’ottobre del 2023, e all’indomani delle dimissioni dello stesso Mastromarino e di altre tre componenti in polemica, venerdì 21 marzo scorso si è insediata la seconda Commissione Pari Opportunità (CPO) del mandato Denuzzo bis.
La nuova CPO non è partecipata ufficialmente dall’opposizione che resta critica rispetto alle scelte e agli atteggiamenti bollati come “antidemocratici” dell’Amministrazione Denuzzo e in particolare dell’assessore di competenza, Sergio Tatarano, il quale ha difeso tuttavia le sue posizioni.
Fanno parte di questa seconda CPO Valentina De Comite, Francesca (Ganga) Di Pietrangelo, Luana Garofoli (vicepresidente), Maria Fontana Marraffa, Francesca Mola e Carmen Saponaro.
Ma cosa accadde nel momento dell’elezione del primo presidente della CPO? In quell’occasione, nell’ottobre 2023, a scrutinio concluso e con una situazione di parità tra il consigliere in forza alla maggioranza Davide Mastromarino e la consigliera di opposizione Anna Ferreri, si aggiunse a schede aperte il voto dell’assessore alle Pari Opportunità Sergio Tatarano a favore di Mastromarino, espressione della maggioranza.
Per l’opposizione si trattò di una votazione illegittima, durante la quale sarebbero state ignorate le regole democratiche e lo stesso spirito delle pari opportunità, vista l’esclusione della consigliera di Fratelli d’Italia, Anna Ferreri, dalla presidenza che avrebbe ottenuto senza il voto di Tatarano. Il caso è arrivato fino in Prefettura, che ha poi confermato la legittimità del voto, senza però sbarazzare il campo da dubbi, polemiche e ombre.
Qualche tempo dopo, sono arrivate le dimissioni di Anna Ferreri, che puntava il dito contro Tatarano: “Commissione asservita all’assessorato. Condizione avvilente, antidemocratica, poco inclusiva rispetto alla diversità”.
Dopo le dimissioni silenziose del presidente Mastromarino, successive alla sua presa di distanze in Consiglio comunale rispetto all’assunzione di una parente di un’assessora comunale, anche le componenti della Commissione Aurora Pezzuto e Sara Bonifacio hanno rassegnato le proprie dimissioni e dato il benservito all’Amministrazione Denuzzo con parole di fuoco.
“La Commissione Pari Opportunità è divenuta un organo privo di funzionalità e con non pochi interrogativi sin dalla elezione del Presidente”, scrivono Pezzuto e Bonifacio, che stigmatizzano “il modus operandi di una maggioranza che esige l’esclusività su tutto, escludendo il confronto costruttivo con chi sposa ideologie diverse. Posizione, a dirla tutta, inconciliabile con i principi fondamentali su cui si fonda la CPO, che deve rimanere indipendente soprattutto dall’esecutivo”.
Ora la Commissione riparte con la consigliera comunale del Partito Democratico Annamaria Padula, che oggi commenta: “A dieci anni dalla nascita della Commissione Pari Opportunità ci troviamo davanti a sfide del tutto nuove e per certi versi inattese. Diritti che pensavamo essere patrimonio collettivo sono sotto attacco con conseguenze per la libertà di uomini e donne. Il ruolo della Commissione è centrale nella vita di una comunità perché ha il compito di stimolare il dibattito pubblico, ribadire la centralità della persona e pungolare l’Amministrazione Comunale”
Tra gli obiettivi a breve termine spicca la realizzazione di Cosmopolita, il progetto di rete presentato dall’Amministrazione Comunale che si è aggiudicato 200 mila euro al bando per la prevenzione della violenza di genere promosso dal dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La progettualità, classificatasi al secondo posto nella graduatoria nazionale, è frutto di un lavoro di partnership che ha coinvolto, oltre ai soggetti capofila Francavilla Fontana e Toponomastica Femminile, i comuni di Bari, Lecce, Brindisi, Grottaglie, Bisceglie, Candela, l’associazione l’Isola che c’è onlus e altre 60 realtà tra cui spiccano la Regione Puglia, l’Università di Bari e Unisalento.
Buon lavoro alla nuova presidente e alla Commissione tutta, su cui grava anche il compito di sgombrare il campo da eventuali dubbi e accuse del passato.