Francavilla, le ore 18 di un sabato prefestivo, momento che d’abitudine è dedicato agli acquisti nei negozi del centro. E tuttavia alcune esercenti di via Roma mi accolgono nei loro negozi: non interromperò il loro lavoro, in pochi passeranno ad acquistare o curiosare. Da quando sette mesi fa via Roma è stata chiusa al traffico i commercianti denunciano un calo di fatturato anche del 60%.
In due ore di intervista annoto un paio di curiosi che non concludono l’acquisto, alcuni ragazzini che “non vogliono niente” e una coppia di clienti che non può portare via gli oggetti più ingombranti perché il parcheggio è troppo lontano, così da costringere la negoziante a mollare tutto e accompagnarli, bustone pesante in mano.
I lavori di rifacimento di via Roma sono stati avviati a febbraio scorso e adesso sembrano segnare il passo proprio nell’ultimo tratto. A finanziare l’opera i fondi del Duc, il Distretto urbano del commercio: “Sarebbe singolare se proprio i commercianti dovessero esserne danneggiati”, fa notare un esercente con una punta di amarezza e ironia.
La chiusura veloce dei lavori è una richiesta comune a tutti gli intervistati. E soprattutto i negozianti chiedono chiarezza, risposte certe sul futuro di via Roma: chiusa o meno? E in che modo? L’Amministrazione e il Sindaco Denuzzo non si esprimono ancora, gli esercenti non possono programmare il loro futuro. Intanto qualcuno va già via.
Incontro per prime Franca Curto di Profumeria Curto, Mariella Ribezzo di Lo Spazio del Cuore, Antonella Coliolo della Parafarmacia Farmanova. A queste negozianti si aggiungeranno Pierpaolo Rimini di R Ottica, Donato di Punzio di Ottica One e Giuseppe Franchina del Laboratorio Orafo di Isabella Dirella. Sentirò poi al telefono Francesco Zullino dell’ottica omonima e il tabaccaio Davide Mastromarino.
Rispondono tutti con grande dignità e con altrettanta fermezza raccontano della difficoltà di lavorare in una via Roma chiusa per lavori e – chissà – domani chiusa totalmente al traffico per una ZTL h24. Sono diventati improvvisamente la parte avversa dei francavillesi che desiderano una via Roma esclusivamente pedonale. Perché il dibattito pubblico sul destino di questo corso cittadino è andato in scena soprattutto sui social, un luogo dove le sfumature di senso faticano a emergere: o bianco o nero, o ragione o torto, o via Roma aperta del tutto o via Roma sbarrata al transito dei veicoli.
Anch’io che scrivo sostengo la necessità di pedonalizzare il centro storico: mi è chiara però l’importanza dell’ascolto e della ricerca di punti d’incontro possibili fra opinioni ed esigenze legittime e diverse. Specie se in gioco è qualcosa di così prezioso come il lavoro e la dignità delle persone. Ci vuole misura.
E mi accorgo subito che un punto di incontro, fatto di gradualità e di buonsenso, chiedono oggi i commercianti di via Roma, che non sembrano esattamente quei nemici giurati della mobilità sostenibile e delle politiche ambientali così come dipinti dalle tifoserie social.
– Da quando via Roma è chiusa per lavori denunciate un calo di fatturato anche del 60%. Possibile? Come mai?
Antonella Coliolo della Parafarmacia Farmanova: “Via Roma chiusa ci sta uccidendo, le auto non transitano neppure dalle vie laterali, mancano i parcheggi. La mia parafarmacia vende soprattutto prodotti per bambini, latte, omogenizzati, acqua: i clienti non sono disposti a caricarsi di prodotti e tornare a un parcheggio lontano chissà dove. Il calo del nostro fatturato è notevole”.
Franca Curto di Profumeria Curto: “C’è un po’ di passeggio per un’ora prima delle 20:30, quando siamo già in chiusura. Soprattutto ragazzini e anziani. Di mattina e per tutto il resto del giorno qui non passa un’anima. E ora siamo in estate e le temperature aiutano, immagina però quest’inverno cosa sarà: il deserto”.
Antonella Coliolo: “La chiusura per il passeggio va bene, ma di sabato e domenica: dal lunedì al venerdì si lavora tutti, chi vuoi che venga a passeggiare?”
Mariella Ribezzo de Lo Spazio del Cuore: “Parliamo anche della velocità dei lavori: non si può bloccare una strada per mesi. Qui siamo fermi da febbraio e pare ci vogliano altri sessanta giorni almeno per ultimarli. Intanto ho affitti arretrati da pagare, non mi vergogno a dirlo”.
Antonella Coliolo: “Per tutti è così, ciascuno di noi ha impegni economici, la famiglia, i figli all’università, le spese di ogni giorno: ci stiamo riducendo o azzerando gli stipendi per affrontare questo periodo di difficoltà. E i dipendenti? La nostra ha lasciato un altro lavoro sicuro per stare con noi e adesso non possiamo certo mandarla via. Abbiamo anche questa responsabilità”.
Franca Curto: “Dopo due anni di pandemia, non è giusto averci costretto a vivere un terzo anno in queste condizioni. In una via principale come via Roma si sarebbe dovuto lavorare anche di notte per chiudere velocemente il cantiere. E invece qui da sette mesi i lavori vanno a rilento. Possibile che non si rendano conto del danno che ci stanno arrecando?”.
Mariella Ribezzo: “Ad agosto poi sembra che il cantiere si sia proprio fermato. E noi non abbiamo quasi lavorato, come invece accadeva a luglio e ad agosto degli anni passati. È meglio se di confronti non ne facciamo affatto… a dicembre tireremo le somme, fra ordini e spese necessarie per restare aperti e incassi mancanti, non so come andrà a finire”.
– Mi avete detto che qualcuno ha anche ironizzato sulla vostra capacità imprenditoriale: se le cose vanno male è perché non sapreste fare il vostro lavoro…
Franca Curto: “Dopo quarant’anni, una vita in negozio e tanta professionalità acquisita, sentire una cosa simile è davvero offensivo per me e per tutti gli altri colleghi. Siamo riusciti a tenere a galla la barca addirittura durante la pandemia, ma da febbraio a oggi, con l’avvio dei lavori, stiamo colando a picco”.
Antonella Coliolo: “Se avessi notato di non saper lavorare, come ci ha detto qualcuno, francamente sarei stata la prima a decidere di chiudere. Ma ho lavorato per trent’anni nel settore, ho una professionalità e il calo di fatturato non è dovuto alla nostra ipotetica incompetenza”.
– Denunciate la mancanza di parcheggi: ne sono stati annunciati di nuovi in fiera, almeno nella parte antistante a piazza Matteotti.
Antonella Coliolo: “A noi quei parcheggi non servono: chi è che parcheggia in fiera e viene a comprare un cartone di latte e di acqua per poi tornare così distante con quel carico?”
Mariella Ribezzo: “Lo stesso per noi. E aggiungo che anche i clienti forestieri si sono trovati in difficoltà e alcuni di loro non ritorneranno”.
Franca Curto: “E abbiamo anche clienti di una certa età, alcuni non possono camminare così tanto e venivano accompagnati. Oggi non passano più”.
– Avete parlato con il Sindaco Denuzzo o altri Amministratori locali di questa situazione? Che risposte avete ricevuto?
Franca Curto: “Abbiamo incontrato il Sindaco tempo fa e ci ha rassicurato sul fatto che la chiusura di via Roma non fosse una priorità e che anzi sarebbe stata riaperta dopo i lavori. Dopo le voci di una chiusura definitiva al traffico, oggi a domanda precisa sulla questione non segue nessuna risposta precisa. Il Sindaco non dice se chiuderanno via Roma o meno. Potrebbe invece essere chiaro, così ci regoliamo, se trasferirci o restare”.
Mariella Ribezzo: “Ormai viviamo alla giornata, di progetti non ne facciamo più. È facile dire sui social quant’è bella via Roma chiusa, ma dovrebbero venire qui a rendersi conto della situazione. Soprattutto chi ci governa non è chiaro e nemmeno si fa vedere. Ho soltanto un amico consigliere di maggioranza, ogni tanto passa da qui e mi dice “hai ragione, avete ragione”. E vorrei vedere…”.
Antonella Coliolo: “Basta fermarsi qualche ora su via Roma e si comprende la difficoltà. Siamo nei nostri negozi ad aspettare e spolverare… A noi spiace la mancata chiarezza dell’Amministrazione Denuzzo: che ci dicessero cosa vogliono fare, così possiamo decidere per le nostre attività”.
– L’idea di via Roma chiusa piace però a molti cittadini. A loro cosa dite?
Tutte: “A questi cittadini chiediamo di venire davvero a passeggiare su via Roma. Che si facessero vivi. Tutta questa gente, entusiasta sui social, qui non l’abbiamo ancora incontrata. L’aspettiamo qui e saremo felici di vederla passeggiare e magari acquistare”.
– Abbiamo parlato dell’aspetto economico della questione, ma da un punto di vista personale qual è il vostro stato d’animo?
Franca Curto: “Per me è un fallimento. Ho aperto il mio negozio su via Roma, rischiando, nel 2019 e nei primi mesi l’attività andava benissimo. Poi il Covid e adesso questi lavori e le voci di una chiusura definitiva. Progetti non ne faccio più nemmeno io, ormai. Sono mortificata”.
Mariella Ribezzo: “Noi siamo qui da dieci anni. Abbiamo sempre lavorato bene, ma ora è davvero difficile. Al mattino apriamo anche più tardi, se passa qualcuno non è certo nelle prime ore. Una volta non era così”.
Antonella Coliolo: “Siamo anche disponibili a una pedonabilità, ma una chiusura totale non ha senso. I clienti ce lo dicono chiaramente: senza parcheggi, non veniamo”.
Sono le 19 e di clienti è vero che non se ne vedono quasi per niente. Il calo di fatturato pare essere comune a tutti gli esercenti, chi più chi meno. Le negozianti mi raccontano che solo un paio di colleghi sostengono la chiusura totale. Proverò a sentirli più tardi.
Altri commercianti hanno invece deciso di chiudere e trasferirsi. Sono almeno tre i negozi in chiusura su via Roma: anche la stessa Parafarmacia aveva in progetto di aprire una seconda sede altrove, ma ora sta valutando se abbandonare la sede sul corso. Ci dicono che forse le vecchie attività saranno sostituite da focaccerie, bar o distributori automatici, un film già visto in piazza.
Fuori incontriamo Giuseppe Franchina del Laboratorio Orafo di Isabella Dirella. Franchina è un docente del liceo artistico di Grottaglie, un uomo colto, e ci fa subito notare alcuni dettagli del basolato già ristrutturato: “Nell’ultimo tratto manca la bombatura del manto stradale e su tutto il corso sono assenti i condotti laterali per il deflusso delle acque piovane. Si creano già delle pozzanghere ai lati”.
Il basolato etneo di via Roma e di corso Umberto I è stato realizzato alla fine dell’Ottocento. Le chianche furono acquistate in Sicilia e trasportate a Francavilla anche per via ferroviaria. I maestri dell’epoca, capaci di capolavori, posarono le chianche su un fondo sabbioso e le contornarono con la pietra calcarea bianca. Fecero attenzione a livellare il manto stradale con una lieve baulatura, cioè con quella convessità, “bombatura”, che avrebbe favorito il deflusso laterale delle acque piovane.
Da lì in poi la storia ci racconta di incuria e colate di asfalto, come pure dell’attuale recupero che non convince alcuni tecnici ed esperti: alcuni di loro, come il geometra Giuseppe Luparelli, sostengono che il passaggio delle auto e le piogge distaccheranno presto le chianche. Questa opinione è condivisa da alcuni negozianti, che temono nuovi cantieri.
“Prima di chiudere totalmente al traffico via Roma – continua Franchina – c’è bisogno di un vero lavoro culturale che porti i cittadini a preferire altri mezzi all’automobile. Un lavoro da svolgere nei tempi e nei modi giusti. E poi non è neppure vero che, chiusa al transito via Roma, diminuirà automaticamente il traffico di Francavilla”.
Pierpaolo Rimini di R Ottica e Donato di Punzio di Ottica One mi raccontano della necessità di trovare un punto di incontro fra le posizioni di chi vuole via Roma chiusa del tutto e chi invece paventa le conseguenze negative di una chiusura. “Non vogliamo tornare alla via Roma di un tempo, con tutto quel traffico – sostiene Rimini -, ma non consideriamo accettabile neppure una chiusura totale. Troviamo un punto di incontro, una ZTL e altri aggiustamenti alla viabilità”. E Di Punzio aggiunge: “Avere una strada ostruita dal traffico è un po’ come avere una strada chiusa al traffico”. Vero: in assenza di parcheggi, la situazione è simile.
Cerco al telefono Francesco Zullino, il titolare del negozio di ottica a metà del corso. Zullino è uno dei due esercenti che mi hanno indicato come favorevoli a una chiusura totale di via Roma e, fra i due, l’unico a voler rispondere alle mie domande:
“La pedonalizzazione è un’idea che mi piace molto, oggi via Roma è più vivibile. Forse è solo una questione di abitudine, – dice Francesco Zullino – qualche disagio all’inizio finché non ci si abitua. Certo, via Roma ha bisogno di essere abbellita, riqualificata. E bisogna accelerare con i lavori, che vanno a rilento.
Poi si potrà pedonalizzare: forse non è l’ideale chiudere totalmente all’inizio, ma si potrebbe procedere gradualmente, cominciando con una ZTL in alcuni momenti della giornata. Anche se la mia attività di ottico non ha subito particolari cali di fatturato, capisco gli altri esercenti di via roma che possono aver avuto penalizzazioni a causa della chiusura”.
Sento al telefono anche a Davide Mastromarino, titolare dell’omonima tabaccheria all’angolo con via Ribezzo. Davide i lavori ce li ha quasi in casa, a un passo dall’uscio. “Via Roma totalmente chiusa al traffico non è il contesto adatto per attività che vendono prodotti quotidiani e veloci da acquistare. Piuttosto diventerebbe un luogo adatto per focaccerie, take-away e ristoranti, quindi molto diversa da com’è oggi. È necessaria una visione chiara di cosa si vuole fare di questa strada.
Prima della chiusura aprivamo anche alle 5.30 del mattino, i più mattinieri fra i tabaccai di Francavilla: i clienti si fermavano con le auto per acquisti veloci, da stop&go. Oggi con via Roma chiusa per i lavori – che vanno molto a rilento – e le vie limitrofe bloccate avvertiamo un calo medio di fatturato del 23% sul 2021 e molto di più rispetto al 2019.
Alcuni miei vicini stanno andando via, nell’incertezza di una via Roma chiusa. Certo, io non sono per una chiusura h24, totale, ma per una ZTL stabilita con criterio. Purtroppo sul tema non c’è stata molta chiarezza da parte dell’Amministrazione Denuzzo. Sarebbe stato molto più corretto essere chiari, prendere una posizione netta e dirci in definitiva cosa accadrà di via Roma”.
Intanto sarebbero già presenti sul tavolo del Sindaco Antonello Denuzzo le proposte di Confcommercio: un documento articolato in una decina di punti, presentato al primo cittadino nei mesi scorsi, quando una delegazione di commercianti pare sia stata accolta a Palazzo Imperiali.
Fra i suggerimenti di Confcommercio per via Roma ci sarebbero l’inversione del senso di marcia per limitarne l’uso come arteria di passaggio indiscriminato, l’istituzione di parcheggi a cassettone e non più a spina di pesce, una ZTL dalle ore 19 circa o pomeridiana nei giorni feriali e più ampia nei giorni festivi e prefestivi. E ancora il divieto di transito ai mezzi più pesanti, per non danneggiare il basolato, ma con l’accesso delle automobili negli altri orari, in particolare al mattino.
Ringrazio tutti per il loro tempo e mi congedo prendendo la direzione di piazza Umberto I. Sono ormai le 20:30 e i negozianti sono prossimi alla chiusura. Domani è domenica, si riposa. Per strada pochi passanti e pochi gli avventori seduti ai tavolini dell’unico bar con i posti all’aperto. Sbircio dalle vetrine, c’è una commessa che piega e ripone i capi d’abbigliamento. Un esercente oggi ha chiuso in anticipo, la saracinesca è già abbassata.
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