Tra i 260 francavillesi condannati al confino dal regime fascista o catturati dall’esercito nazista dopo l’armistizio del 1943, almeno 10 hanno vissuto l’esperienza tragica dell’internamento e della morte nei campi di sterminio nazisti.
Evidentemente le ragioni della deportazione non furono “razziali” ma politiche.
Il confino fascista non funzionò soltanto come strumento di repressione contro gli oppositori politici veri e propri, ma anche contro quella miriade di persone che, in un momento di rabbia o in evidente stato di ubriachezza, si abbandonarono a commenti e frasi irriguardose nei confronti del regime, del duce o della casa Savoia oppure inscenarono qualche innocua manifestazione di protesta.
Gente del popolo, oppressa dall’incertezza del lavoro, dai debiti, dai figli da sfamare, che reagisce alla fatica fisica e mentale scagliandosi, sia pure solo a parole, contro un governo che pretende la più completa dedizione e la più sconfinata ammirazione senza concedere quasi nulla in cambio.
Per una frase pronunciata a mezza bocca, per aver cantato «Bandiera rossa» all’uscita dall’osteria, per avere offeso le istituzioni o qualche alta autorità fascista anche nella maniera più innocente, in molti pagarono con anni di carcere e confino.
La legge n. 211 del 2000 individua il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, per celebrare il Giorno della Memoria «al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Qui l’elenco dei francavillesi che purtroppo non fecero ritorno dalla prigionia nazi-fascista:
Andrisano Cosimo. Nato a Francavilla Fontana il 25 marzo 1922 . Arrestato in Grecia, viene deportato in Germania. Giunge nel lager di Dachau il 21 aprile 1945, proveniente da quello di Flossenburg, dove era arrivato il 6 febbraio 1945. Deceduto l’11 maggio 1945.
Ardito Cosimo. Nato a Francavilla Fontana il 30 giugno 1924 e deceduto in Germania il 29 giugno 1944. Sepolto ad Amburgo. Uno degli 800.000 italiani, (fra civili e militari), che, dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di aderire alla RSI, furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Candita Giosuè. Nato il 24 novembre 1911 a Francavilla Fontana. Muratore. Deportato in Germania, giungerà nel lager di Sachsenhausen il 6 febbraio 1945. Classificato come politico, morirà il 14 aprile 1945 a Buchenwald.
Caputi Giorgio. Nato a Francavilla Fontana il 24 giugno 1911 e deceduto a Prien am Chiemsee (Germania) il 16 luglio. Uno degli 800.000 italiani, (fra civili e militari), che, dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di aderire alla RSI, furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Cinieri Giovanni. Nato a Francavilla Fontana il 23 febbraio 1923 e deceduto in Germania il 24 settembre 1944. Uno degli 800.000 italiani, (fra civili e militari), che, dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di aderire alla RSI, furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Di Coste Damiano. Nato a Francavilla Fontana il 10 novembre 1923 e deceduto il 19 aprile 1944 in Germania. Sepolto ad Amburgo. Uno degli 800.000 italiani, (fra civili e militari), che, dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di aderire alla RSI, furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Lonoce Luca. Nato il 4 marzo 1909 a Francavilla Fontana. Arrestato a Trieste viene deportato in Germania. Giunge nel lager di Dachau l’11 febbraio 1945, vi morirà il giorno successivo.
Luparelli Arturo. Nato a Francavilla Fontana il 13 luglio 1921 e deceduto in Germania il 5 luglio 1944. Sepolto a Berlino. Uno degli 800.000 italiani, (fra civili e militari), che, dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di aderire alla RSI, furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Mastro Giuseppe. Nato il 23 maggio 1913 a Francavilla Fontana. Meccanico. Deportato in Germania, giunge nel lager di Dachau il 22 settembre 1943. Trasferito a Buchenwald il 31 ottobre. Classificato come politico.
Saponaro Pasquale. Nato a Francavilla Fontana il 6 ottobre 1923 e deceduto in Germania il 17 marzo 1945. Sepolto ad Amburgo. Uno degli 800.000 italiani, (fra civili e militari), che, dopo l’8 settembre 1943, essendosi rifiutati di aderire alla RSI, furono fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Fonti:
– Katia Massara, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Puglia, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Roma, 1991
– Ippazio Antonio Luceri, Partigiani e antifascisti della Terra d’Otranto, Giorgiani Editore, Castiglione (LE), 2012