Sono partiti da qualche giorno i lavori da quasi 1,9 milioni di euro per la riconversione dell’ex scuola materna tra viale Abbadessa, via Parri e via di Castri. L’edificio di 3600 mq, risalente alla prima metà degli anni ’80 e abbandonato da oltre un decennio, al termine dei lavori ospiterà un’inedita esperienza di cohousing con spazi per il coworking, laboratori e un market solidale.
L’immobile sarà suddiviso in 10 unità abitative in cohousing, ossia caratterizzate dalla condivisione di ampi spazi comuni (coperti e scoperti) come cucina, soggiorno con sala lettura e tv, piccola palestra, sala giochi, lavanderia e servizi igienici. Il nuovo condominio sociale ospiterà, inoltre, aree dedicate al coworking per il lavoro dei professionisti alla ricerca di un ufficio da condividere, alle attività laboratoriali e ad un market solidale. Non mancherà il verde con un giardino con orto sociale e angoli dedicati alla convivialità e ai giochi per bambini.
Il progetto prevede la ristrutturazione dell’immobile, l’efficientamento energetico, l’installazione di nuovi impianti, il miglioramento strutturale, nuove opere murarie per la distribuzione degli spazi, la realizzazione di servizi igienici, nuovi infissi, serramenti e la dotazione degli arredi.
Prosegue così la trasformazione del quartiere San Lorenzo prevista dalla Rigenerazione Urbana 3.0 avviata dall’Amministrazione Comunale.
“Rigenerare – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – vuol dire dare una nuova vita agli spazi esistenti, trasformando luoghi dell’abbandono come l’asilo di via Parri in realtà capaci di rispondere alle emergenze che provengono dal territorio, a cominciare dall’esigenza di alloggi e di spazi di socialità. Tutto questo con un occhio rivolto alla sostenibilità ambientale e all’uso delle risorse.”
“Con questo progetto – conclude l’Assessore Lonoce – non mettiamo semplicemente un tetto sulla testa delle persone, ma vogliamo porre le condizioni perché chi occuperà e frequenterà questa struttura si senta parte attiva della comunità. Da qui vogliamo ribadire che è finito il tempo dell’edilizia pubblica fine a sé stessa. Oggi ogni intervento deve portare valore aggiunto, perché i muri parlano e gli sprechi che hanno caratterizzato il nostro passato devono servirci da lezione.”