Francavilla, quando la festa patronale si festeggiava a gennaio: il miracolo del rinverdimento degli ulivi

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Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Il 24 gennaio a Francavilla Fontana si celebra il miracolo del rinverdimento degli ulivi.

Questa, secondo alcune fonti, era la vera festa patronale della città. Quella del 14 settembre, che festeggiamo oggi, era considerata una festa secondaria.

In particolare si ricorda l’evento miracoloso ad opera della Madonna della Fontana che, invocata e pregata in seguito a una gelata invernale, fece sciogliere il ghiaccio e la neve che minacciavano soprattutto gli alberi di ulivo, scongiurando così un’annata di carestia.

Com’è consueto nelle leggende e nei racconti di fatti miracolosi, sulla data precisa dell’evento le fonti discordano: Primaldo Coco sostiene che sia accaduto nel 1420, Nicola Argentina nel 1458, altre fonti riportano il 1520 o il 1572.

Sta di fatto che, in seguito ad una intensa nevicata, gli alberi d’ulivo sembravano destinati a morte certa, causando profondo sconforto nella popolazione che, come spesso accadeva, aveva a disposizione solo l’arma della preghiera.

Pertanto, i francavillesi si riunirono nella chiesa della Madonna della Fontana per invocarne l’aiuto che non tardò ad arrivare. Nella notte tra il 23 e il 24 gennaio, infatti, la neve miracolosamente si sciolse e tanto fu lo stupore dei contadini al mattino seguente che si decise di battezzare questa giornata come una giornata miracolosa e degna di essere ricordata e glorificata con una festa, “la più importante” per l’appunto.

Suggestiva è la descrizione dell’evento fornita da Padre Bonaventura da Lama in I tre rivoli della fonte. Panegirico ad onore della Madonna della Fontana predicato in Francavilla l’Anno 1718 à 24 Gennajo:

«Correva in quell’anno freddissima la stagione ed il gran gelo d’un mese continuo aveva disseccato non solo le piante, ma anche gli alberi delle campagne.
Arrivato il giorno ventesimo terzo del mese fu tanta e sì copiosa la neve che distrusse tutti gli alberi dell’olive non restando che il solo troncone. A vista sì miserabile, si commosse in lagrime tutta la Terra e correndo a piè sciolto dentro la Chiesa cercava con lagrime e con sospiri l’aiuto del vero aiuto del Cristianesimo.
Fu sì grande la fede di Francavilla verso questa Madre di Dio che, terminata la messa cantata solennemente dal Clero e fu il giorno 24 del mese, si vide squagliata in un punto la neve, ritornati gli alberi all’esser di prima tutti co’ rami e colle fronda come se non fosse stato mai né gelo, né neva; fu di tanta consolazione ed allegrezza alla Terra che dall’ora votò solennizzar questo giorno con festa di precetto, col rimbombe di migliaia di mortaretti, con Panegirico la sera ed otto giorni prima i sermoni con musici forastieri, con lumi di torcie e candele, divise mille ed ottanta libbre di cera parte all’altare della Madre di Dio e parte sui cancelli di ferro, parte alla Chiesa su certi uncini di ferro o di legno che simile non si vede non solo in qualche chiesa cattedrale o collegiata della Provincia ma nemmeno dentro e fuori del Regno»1.

Non è dato sapere, allo stato attuale delle ricerche, quando e perché la festa del 24 gennaio sia stata sostituita completamente da quella del 14 settembre, data in cui, secondo la tradizione, nel 1310 sarebbe avvenuto l’altro episodio miracoloso ad opera della Madonna che fece ritornare indietro una freccia destinata a un cervo e giorno in cui ricorre l’anniversario più laico della nascita della città.

Fatto sta che il mantenimento di questa celebrazione solenne avrebbe potuto far affiancare Francavilla Fontana agli altri comuni pugliesi che, proprio durante i mesi invernali celebrano la festa patronale e hanno come elemento caratterizzante il fuoco (La notte delle Fanove di Castellana Grotte, la Fòcara di Novoli, la Foc’ra di Grottaglie, il Falò di San Giuseppe a San Marzano).

Fonti e note:

Pietro Palumbo, Storia di Francavilla, città in Terra d’Otranto, Tipografia Editoriale Salentina, Lecce, 1869

Primaldo Coco, Il miracolo della Madonna della Fontana del rinverdimento degli ulivi e la sua data storica, Montanaro editore, 1996

Nicola Argentina, Culto e chiesa di Maria della Fontana. Dalle origini al secentenario (1310 – 1910), Tipografia Giov. E Mich. Spagnolo, Taranto, 1912

1Bonaventura della Lama, I tre rivoli della fonte panegirico ad onore della Madonna della Fontana predicato in FRANCAVILLA, l’Anno 1718 à 24 Gennajo, Mazzei, Lecce, 1720

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