Caso Vannacci al liceo Ribezzo, la prof Padula: “Francavillesi, dove siete?”. E Giulia Schiavone scrive a Crozza

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Sottosopra, il Podcast di Paesituoi.News – Puntata 02

Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Sullo scandalo de “Il mondo al contrario” del Generale Vannacci letto e commentato in una classe del liceo scientifico Francesco Ribezzo di Francavilla Fontana, si è scritto ormai di tutto e fino alla nausea. Le parole sono stanche, surreale è stata l’ondata di indignazione popolare di fronte non a un fatto, ma a un titolo di giornale.

Perché se è vero, come dice la docente sotto accusa Giulia Schiavone, che “per criticare i libri bisogna averli letti”, è anche vero che per criticare il contenuto di un articolo bisogna almeno averlo letto per intero e non soltanto il titolo. E non basta ancora, se l’articolo rimaneggia notizie confuse e pretestuose come in un telefono senza fili. Figurarsi poi per criticare l’operato di un docente.

La considerazione è assai superflua, quasi un complotto: l’opinione pubblica è tanto condizionata da una lobby di titolisti maliziosi e voraci di clic quanto vittima di un analfabetismo di ritorno autoinflitto e senza soluzione.

Il cielo intanto si rasserena e la shitstorm si sposta già verso la prossima indignazione quotidiana. Dell’accaduto cosa resterà? Forse l’amarezza d’essere stati così poco sgamati da prestare il fianco agli annoiati che affollano i social: questo non è un paese per gente in buona fede, almeno non spesso. E di certo resterà una lezione di psicopatologia di massa, che forse potrà essere meglio decodificata e rielaborata grazie alla lettura del saggio “L’era della suscettibilità” di Guia Soncini: consiglio non richiesto, leggere per credere, poi mi direte.

Intanto Annamaria Padula, nel suo ruolo di docente del Ribezzo, su Facebook cazzia quei tanti francavillesi e limitrofi che non si sono esposti per tempo a favore della scuola: “Dove sono stati in questi giorni tutti quelli con cui abbiamo collaborato, che ci hanno vissuti e conosciuti e cercati come una scuola aperta a qualsiasi proposta di dialogo e confronto, a qualsiasi iniziativa fosse anche minimamente interessante per i nostri studenti ci venisse proposta e la cui finalità fosse sollecitare una discussione, aprire la mente, confrontarsi col proprio tempo? Dove siete, tutti quanti?”.

“Siete ancora lì – continua Padula – a meditare se esporvi o meno, visto che per qualche giorno siamo stati marchiati dalla “lettera scarlatta” di essere lettori del libro “proibito”, di cui tutti parlavano e che nessuno può leggere?

Avete dimenticato che i docenti con cui avete collaborato in questi anni, che avete corteggiato per realizzare i vostri eventi, a cui vi siete rivolti affinché gli studenti partecipassero alle vostre iniziative, li conoscete uno per uno e sono i colleghi di “quella” docente, che a scuola è a sua volta referente di molti di quei progetti e attività che avete realizzato in questi anni?

Adesso all’improvviso – conclude – siamo diventati incompetenti, ci improvvisiamo nelle scelte di testi, abbandoniamo i nostri studenti a letture vietate, li condizioniamo con le nostre opinioni, siamo diventati omofobi, razzisti, sessisti e chi più ne ha più ne metta?”

Dal canto suo, la docente di Lettere Giulia Schiavone prende carta e penna e dalle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno scrive al comico Maurizio Crozza, che in tv ha ironizzato sulla vicenda. Una lettera secca e decisa che racconta al personaggio tv quello che nella semplificazione di questi giorni non è mai passato: il lavoro educativo quotidiano del Ribezzo, il tentativo di far leggere gli studenti per sottrarli alla superficialità, la sfida di allevare giovani capaci di senso critico, anche verso quei pensierini best seller di Vannacci che incontrerebbero comunque fuori dal cancello della scuola. Questioni faticose, che non regalano grandi ascolti in tv e nella vita vera, questioni che raramente fanno sorridere.

“Ciao Maurizio. Sono Giulia Schiavone, la prof che ha fatto leggere il libro di Vannacci a scuola. Vuoi sapere una cosa? Ho capito finalmente cosa vuol dire satira politica. L’ho provata sulla mia pelle, l’hanno provata i miei studenti, i miei colleghi, la scuola intera. I miei amici, la comunità di Francavilla. Così come ho provato la violenza vera, quella dei media. Fa male, sai? Fa male davvero”.

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