Affinché un problema non esista, basta ignorarlo: con questa massima quasi zen le Amministrazioni Denuzzo dal 2018 a qualche giorno fa hanno vissuto la presenza dello spaccio e del traffico di droga a Francavilla Fontana.
Nessuna azione politica di rilievo, nulla di concreto verso la prevenzione e la sensibilizzazione della comunità francavillese. Al contrario, in città ha prevalso l’indolenza e un senso di fastidio anche verso la semplice ipotesi d’essere coinvolti in un simile fenomeno criminale.
Ricordiamo bene il Sindaco Denuzzo prodursi in diretta su Rai2 nella difesa d’ufficio del buon nome di Francavilla, sospinto da un coro di concittadini in preda al più ottuso campanilismo: “Francavilla? Tuttapposto!”, e guai chi, come quel giornalista televisivo, osasse affermare che la città degli Imperiali sia un territorio toccato dalla malavita.
Erano i giorni appena successivi all’omicidio di Paolo Stasi, a una manciata di mesi dalle elezioni amministrative del 2023, e la politica non ebbe la presenza d’animo di far emergere alcuna riflessione che andasse in profondità. Prevalse la solita tendenza levantina all’inerzia, all’apatia, alla pigrizia. Davvero ben poco per “la migliore amministrazione degli ultimi 30 anni”, guidata da quarantenni che, sulla carta, sarebbero pure dotati di strumenti per interpretare il contesto e dare risposta ai bisogni. Ma una cosa è avere gli strumenti, un’altra assumersene la responsabilità e farsi davvero classe dirigente.
Allora, si badò piuttosto a far passare un’immagine tutta luccicante della città, ricoperta di una melassa positivista, vuota e appiccicaticcia. Tema del dibattito pubblico, già di scarsa qualità, divenne piuttosto la chiusura di via Roma al traffico delle automobili: a pensarci, sempre di “traffico” si trattava, un po’ come in quella Palermo cinematografica che qui invece faceva ridere meno.
Questa cecità, del resto, porta a ben poco. Non è che se un fatto non si vede o non lo si vuole vedere, quel fatto non esiste: a volte esiste anche di più. Così, prima della politica è arrivata la giustizia, fino alla recente richiesta di 117 anni di prigione per dodici francavillesi, quasi tutti giovani, accusati di spaccio. E altre operazioni delle forze dell’ordine che via via hanno fatto emergere l’influenza dei giro francavillese sul traffico di droga in città limitrofe. Si resta in attesa di altre novità giudiziarie, che alcuni ben informati dicono imminenti.
Penultimo capitolo, la mancata costituzione parte civile del Comune di Francavilla nel processo dell’omicidio Stasi. Il Sindaco Denuzzo ha addotto giustificazioni puramente tecniche, in punto di diritto: ci basta la consulenza dell’avvocato o Francavilla avrebbe avuto forse bisogno di Politica? Sarebbe stato un segnale rilevante per tutti i francavillesi tentare comunque la costituzione parte civile della città nel processo Stasi, nonostante le probabilità di rigetto. L’Amministrazione comunale non ha voluto neppure provarci: un’altra occasione mancata, che pesa sul giudizio verso questa classe politica.
E siamo all’attualità: il Comune ha appena avviato le procedure per la costituzione di un osservatorio comunale sull’uso delle sostanze stupefacenti. Esisteva in passato, si occupava di prevenzione e dispersione scolastica, poi più nulla. L’iniziativa di oggi non parte certo dai quarantenni dell’ex Città Futura, tirati piuttosto per la giacchetta dalle sollecitazioni del più longevo Maurizio Bruno, politico evidentemente più capace di tenere l’orecchio a terra e ascoltare la città.
Da Presidente del Consiglio Comunale, a fine gennaio Bruno ha parlato pubblicamente di “spaccio nella nostra città, che deve portarci a riflettere su qualcosa che forse, ci rifiutiamo di accettare. E cioè che a Francavilla, come ho più volte scritto e dimostrato in passato, esiste ancora un gravissimo problema di droga”.
“Possiamo far finta di nulla – concludeva Bruno -, possiamo accettarlo come un fatto imprescindibile, possiamo arrenderci all’idea che tanto così è e così sarà, oppure possiamo aprire gli occhi e fare qualcosa. Dobbiamo fare qualcosa. Il nostro dovere di amministratori non può essere solo quello di sistemare strade e organizzare eventi”.
Ecco, la consapevolezza è il primo passo verso il possibile cambiamento: preso atto che a Francavilla esiste il problema dello spaccio, traffico e uso delle sostanze stupefacenti, fra i più giovani quanto fra gli adulti, questo Osservatorio avrà ora il compito di comprenderne “le dinamiche in corso coinvolgendo istituzioni scolastiche, professionisti, associazioni e parrocchie per predisporre azioni coordinate rivolte ai più giovani”.
Perché, senza aspettare il corso lungo della giustizia, porsi almeno quelle due tre domande sui fenomeni criminali in città potrebbe essere una buona occasione per guardarsi in faccia senza ipocrisie e discutere della tenuta morale di una comunità sfilacciata, con l’auspicio di andare oltre una campagna elettorale perenne che rende ciascuno prigioniero delle proprie velleità di carriera politica.
Il rischio? Che la si butti in retorica, sui giovani che “non sono più quelli di una volta” perché “ai miei tempi non andava mica così”, e via di conclusioni paternaliste e conseguenti azioni superficiali che peggiorerebbero una situazione già ruvida e faticosa. Le premesse di uno scivolamento sono altissime, ma non rinunciamo alla possibilità di farci sorprendere.