Lo scorso 31 ottobre il movimento giovanile Radici 021 avrebbe dovuto svolgere l’assemblea pubblica Un Paese ci Vuole nella sala conferenza della biblioteca comunale Giovanni Calò di Francavilla Fontana. La risposta alla richiesta della sala è stata negativa e le ragioni sarebbero che la sala conferenze può essere concessa “esclusivamente per attività culturali del Comune”.
Di seguito il comunicato stampa di Radici 021.
Lo scorso 31 ottobre avremmo dovuto svolgere la nostra assemblea pubblica “Un Paese ci Vuole” nella sala conferenza della biblioteca comunale.
L’assemblea si è poi svolta nella sala riunioni della Cgil che ci ha prontamente ospitati.
Il perché è presto detto: nonostante avessimo inviato all’ufficio protocollo normale richiesta di prenotazione della sala conferenza il giorno 24 ottobre 2022, abbiamo ricevuto riscontro negativo scritto solo giorno 31 ottobre 2022, giorno stesso dell’iniziativa, pochissime ore prima dell’inizio della stessa.
La richiesta è stata respinta poiché sembra che la sala conferenze può essere concessa “esclusivamente per attività culturali del Comune”.
Abbiamo pensato di avvertire subito il Sindaco (che ringraziamo per la disponibilità) dell’accaduto il quale ci ha proposto in alternativa di tenere l’assemblea presso la sala “Leonardo” all’interno di palazzo Imperiali.
Purtroppo però la stessa presentava alcune carenze utili allo svolgimento dell’assemblea, su tutti la cattiva connessione wi-fi, strumento imprescindibile per l’iniziativa, dal momento che molti di noi, essendo studenti/lavoratori fuorisede, potevano seguire l’evento esclusivamente in modalità online.
Alla luce di ciò riteniamo grave che la fruizione di un servizio sulla carta pubblico, offerto dalla biblioteca e dai suoi spazi, sia così limitato, pertanto un libero cittadino o un’associazione che non ha una sede e che volesse organizzare iniziative proprie è di fatto tagliata fuori dall’uso delle sale della biblioteca e quindi “costretta” a pagare una delle sale del castello.
A nostro avviso, questo scoraggia i cittadini a potersi organizzare liberamente e provare a poter svolgere iniziative all’interno di uno spazio come la sala conferenze della biblioteca che DOVREBBE essere il luogo ideale per poter creare momenti di confronto e socialità.
Inoltre siamo del parere che la politica tutta si sarebbe dovuta interessare della questione in maniera attenta sin dai lavori di ristrutturazione della biblioteca, alla concessione temporanea di un’aula studio nel castello dal momento che dopo un anno dall’apertura ad oggi non c’è ancora una connessione Wi-Fi in tutte le sale e gli orari di apertura sono quelli di ufficio non dando la possibilità di studiare lì fino al tardo pomeriggio/sera.
Il tutto però non ci sorprende, poiché è il riflesso dell’immobilismo sociale che caratterizza la città tanto dal punto di vista delle iniziative politiche dei partiti, quanto alla mancanza di attenzione della politica verso le politiche giovanili.
Chiediamo pertanto che si riveda il regolamento e le modalità di concessione di quella sala affinché la biblioteca diventi un luogo realmente inclusivo e di tutti e di rivedere gli attuali orari di apertura.
RADICI021