Fa discutere la proposta di un referendum che permetta ai cittadini di decidere sulla chiusura al traffico di via Roma: partita dal consigliere comunale Antonio Andrisano, ha ricevuto già il giudizio negativo di Tatarano, sostenitore della chiusura totale al traffico.
Tatarano ha ricordato che la decisione della chiusura è già stata presa e ha aggiunto che l’idea di una consultazione come inammissibile. Lo Statuto comunale vieterebbe infatti lo svolgimento di consultazioni popolari n anno prima e sei mesi dopo l’insediamento del Consiglio comunale, tenendo presente che si voterà nella primaverà del 2023.
In merito alla proposta di referendum arriva anche la replica di Antonio Camassa, segretario della lista civica Segretario “#Insieme”. La riportiamo integralmente di seguito.
Ho letto la proposta del Consigliere Andrisano, secondo il quale occorrerebbe affidare ad un referendum la questione “Via Roma aperta – Via Roma chiusa”.
L’idea in questione, oltre ad essere tecnicamente fuori tempo massimo, mi sia consentito definirla (nel massimo rispetto del proponente) anche un po’ “pilatesca”.
E certo perché, come fece Pilato, si chiede al popolo di voler decidere della vita o della morte del buon Gesù (chiedendo scusa per il blasfemo paragone) o delle attività commerciali, come nel caso che ci occupa.
Rispettiamo tanto lo strumento del referendum, certamente utile, però, per problemi e iniziative di diversa natura.
La politica non può e non deve delegare scelte e decisioni, a volte anche impopolari, ma assumersene le responsabilità davanti agli elettori.
Quindi per noi è un NO secco al referendum, così come auspichiamo che il Sindaco voglia prendere in seria considerazione l’ipotesi di una chiusura concordata e graduale di Via Roma, ma partendo oggi da una ZTL.