Niente da fare per i lecci di fronte alla balconata di Castello Imperiali: il Sindaco Denuzzo risponde ufficialmente picche alla petizione popolare presentata dall’associazione Ucronia, che aveva mobilitato centinaia di fracavillesi contro l’abbattimento di quegli alberi.
“La rimozione delle piante – afferma Denuzzo – è l’unica soluzione in grado di contemperare le esigenze di superamento delle barriere architettoniche e di sostenibilità economica degli interventi”.
Da un lato, quindi, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche che prevede un rifacimento del marciapiedi dove insistono i lecci in quel primo tratto di corso Umberto.
Dall’altro le ragioni di sostenibilità economica: fra le righe così tramonterebbe per motivi economici anche l’ipotesi di spostamento degli alberi ancora sani.
Un’altra argomentazione di Denuzzo a favore della rimozione dei lecci riguarda la possibilità di riportare completamente alla vista la balconata barocca di Palazzo Imperiali, nel pieno delle sue caratteristiche.
Ragione che ha incontrato il parere positivo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, che ha escluso che i lecci siano monumentali e ha valutato “favorevolmente la proposta di sostituire gli alberi ritenuti ammalorati e l’inserimento di nuovi arbusti di Eugenia Mirtifolia e di fioriere, prescrivendo l’eventuale incremento del numero di alberature proposte”.
Una risposta chiara e netta, quella di Denuzzo, che non arretra di un centimetro rispetto alle intenzioni iniziali e che, prevedibilmente, ha incontrato le reazioni avverse di chi ha promosso la petizione “Salviamo i lecci”.
“Le numerose manifestazioni di indignazione da parte di cittadini, studenti, associazioni, rappresentanti politici – riporta un comunicato stampa di Ucronia, successivo alla nota di Denuzzo – non sono state ritenute dal nostro primo cittadino sufficienti per rivedere il progetto in cantiere, dimostrando, laddove ve ne fosse ancora bisogno, totale insensibilità non solo verso le forme di partecipazione democratica, ma anche e soprattutto verso i temi della salvaguardia e valorizzazione dei beni ambientali, culturali e storico-architettonici che, come previsto dallo Statuto comunale, ogni buona pratica di amministrazione di una città dovrebbe garantire e perseguire nell’interesse della collettività”.
L’associazione afferma inoltre la sua “convinzione che il PEBA nulla ha a che vedere con la scelta di abbattere i lecci, essendo altre e più prosaiche le motivazioni dell’Amministrazione Denuzzo”.
Ucronia rilancia infine con l’impegno a “continuare la mobilitazione democratica utilizzando ogni strumento utile per fermare l’infausto progetto dell’amministrazione comunale, informando e coinvolgendo nella nostra iniziativa le Autorità, anche quelle giudiziarie, preposte alla tutela del patrimonio culturale e ambientale della nostra Città”.
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