Restano agli arresti i due presunti estorsori coinvolti nell’indagine sulla maxifrode ai danni delle compagnie assicurative: il Tribunale del Riesame ha respinto l’istanza con cui l’avvocato difensore Michele Fino aveva chiesto la revoca della misura cautelare per i suoi assistiti.
Regge quindi l’impianto accusatorio messo a punto dai pubblici ministeri Negro e Carluccio e sostenuto dal Gip Maurizio Saso, che ha portato agli arresti 12 persone e coinvolto 162 persone, in massima parte francavillesi: anche secondo il Riesame sussistono le esigenze cautelari a carico dei due indagati.
Secondo l’accusa, i due sarebbero gli autori di una estorsione, commissionata dall’avvocato Luigi Galiano per il recupero di alcuni crediti, in forza del proprio cognome analogo a quello di un presunto boss della Sacra Corona Unita, che però è totalmente estraneo a questa vicenda. Innocenti fino a prova contraria, restano uno ai domiciliari, l’altro in carcere.
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