I disagi di un disabile su via Manzoni, la segnaletica orizzontale sbagliata e mai aggiornata, l’attenzione rivolta alla sola via Roma a discapito delle vie limitrofe: ecco la denuncia di un residente di via Manzoni, pubblicata domenica scorsa su Facebook.
“…Francesco abita, come me, in Via Manzoni, la parallela del “salotto” di Via Roma. Francesco ha una grave disabilità e solo il parcheggio per disabili, il suo parcheggio, gli permette di fare rientro a casa.
Stasera, al rientro a casa, ha trovato il SUO posto occupato dalla macchina di un gran “signore”. Dopo tanto tempo, la polizia municipale intervenuta…non ha elevato la contravvenzione perché il segnale di divieto di sosta non si trova nella giusta posizione.
Eh si! Il cambio del senso di marcia su via Manzoni doveva essere accompagnato dal rifacimento della segnaletica orizzontale. Ma tanto, alle nostre spalle, c’è il “salotto” di via Roma. Cosa altro ci può interessare! L’importante è che i bambini possano giocare a calcio su via Roma! Io posso rientrare a casa mia a piedi! Stasera c’è un gran concerto in piazza Chiesa Madre. Siamo tutti felici e contenti.
Inutile segnalare questa “piccola” difficoltà di Francesco. Del resto, gli basta fare 150 giri con la macchina. Perchè, il concerto finirà, il “salotto” si svuoterà, il gran “signore” toglierà la macchina dal parcheggio di Francesco… e lui potrà fare comodamente rientro a casa.
Dai, Francesco, non ti lamentare. Stasera c’è un gran concerto. E tu…abiti alle spalle del “salotto” di Francavilla…”
L’assessore Tatarano, con delega alla Mobilità Sostenibile, taggato nel post Facebook risponde: “Verificherò personalmente quanto da te riferito”.
Gli altri utenti francavillesi solidarizzano con Francesco e commentano: “Servono maggiori controlli su questi stalli. Ultimamente vengono usati da amici, conoscenti, parenti, da chi si va a fare una passeggiata… basta farsi un giro per rendersene conto. Spero che possiate aiutare il signor Francesco, non merita ciò…”
E ancora: “Mi duole il cuore pensando a Francesco prigioniero della sua e mia città mentre ero al concertone ad applaudire artisti del calibro di Gegè…”.