L’operazione della Guardia di Finanza che il 14 marzo 2022 coinvolse 162 indagati, per la quasi totalità francavillesi, giunge a un punto chiave. Oggi, giovedì 14 settembre 2023, il procuratore Francesco Carluccio del Tribunale di Brindisi ha avanzato richieste di condanna per quattro degli indagati che avevano scelto il procedimento abbreviato, fra cui l’avvocato Luigi Galiano, ex vicesindaco di Francavilla Fontana, per cui è stata richiesta una pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione.
Sedici mesi fa l’operazione delle Fiamme Gialle ha portato all’arresto di 12 persone, cinque in carcere e sette ai domiciliari, in un’indagine che ha svelato un presunto giro di incidenti stradali falsi o gonfiati. L’inchiesta ha coperto il periodo dal 2015 al 2019, si è concentrata su circa 60 incidenti stradali e ha coinvolto ben 162 indagati.
Tra gli indagati spiccavano nomi di avvocati e medici. Le accuse spaziavano dall’associazione per delinquere alla frode contro le compagnie assicurative, dalla falsificazione di documenti pubblici alla falsa testimonianza, dalla corruzione in atti giudiziari all’estorsione. Proprio rispetto a quest’ultimo capo d’accusa, l’indagine avrebbe rilevato un caso di estorsione ai danni dei beneficiari degli assegni emessi dalle assicurazioni in seguito a un incidente stradale fasullo.
Il processo è stato diviso in due fasi. Oltre alle attuali richieste di condanna, il procuratore ha presentato circa sessanta di richieste di processo. Dieci indagati hanno accettato un patteggiamento e sono stati sottoposti a misure alternative. Nella prossima udienza, prevista per il 5 ottobre, il perito e le parti lese avranno l’opportunità di esprimere le loro opinioni. La decisione sui rinvii a giudizio da parte del giudice Stefania De Angelis sono attese per l’udienza del 2 novembre prossimo.
Attualmente, tutti gli imputati sono in libertà. L’inchiesta ha anche rivelato casi di presunta corruzione di testimoni in procedimenti giudiziari. L’avvocato Luigi Galiano è stato identificato come il presunto “capo” di questa presunta associazione criminale, che avrebbe operato in modo metodico per ottenere profitti illeciti dalle compagnie assicurative, costrette a pagare indennizzi per danni che non erano mai accaduti.
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