La fine dell’estate e della festa patronale è il momento opportuno per fare un bilancio dei costi e dei risultati ottenuti dal cartellone di eventi estivi a Francavilla. Questa edizione, che l’Amministrazione Denuzzo ha voluto ribattezzare “Un sacco bella”, passa alla storia anche come quella “un sacco costosa”. A memoria la più costosa di sempre con circa 440mila euro spesi fra piccoli eventi, grandi concerti, iniziative ben foraggiate e servizi annessi: per i più curiosi, il dettaglio analitico è in fondo a questo articolo.
E sull’aggettivo “costoso” ci si può interrogare: si tratta di un “costoso” improduttivo, in altri termini si tratta di uno spreco di risorse pubbliche, oppure si è trattato di un investimento “costoso” che però ha prodotto un ritorno di immagine e di economia? Come dire: “non è la somma che fa il totale”, se nel totale includiamo le ricadute economiche sul territorio e l’immagine della città, tra gli obiettivi dichiarati da questa Amministrazione.
Appena dopo la Città Estate dell’anno scorso il Partito Democratico, maggioranza nell’Amministrazione comunale, aveva dato una sua interpretazione al problema attaccando Il Sindaco per la mancanza di confronto “sui problemi reali della città, che in questi mesi sono stati messi in secondo piano da una politica per la città basata sull’antica idea del ‘panem et circenses‘”. E ancora nel 2023: “Il PD ha detto subito che la spesa sarebbe stata eccessiva. Sono stati spesi 370mila euro, a cui sono stati poi aggiunti ulteriori 45mila euro per la Festa Patronale. Ricordo che negli anni del Sindaco Bruno il Comitato disponeva di appena 20mila euro, eppure la Festa c’era”. Evidentemente per il Partito Democratico quest’anno i “problemi reali della città” sono tutti in via di risoluzione. Oppure avrà intravisto un nuovo Walter Veltroni alla guida della cultura locale, vai a capire gli scherzi che fa la nostalgia.
Quest’anno, prima che chiunque affermi che l’attuale sia ancora un’Amministrazione spendacciona, che tralascia le questioni più urgenti di Francavilla diventando una sorta di agenzia d’organizzazione eventi, prima che qualcuno si azzardi a parlare di una politica locale che bada più alla propria esposizione permanente, all’economia dei cuoricini social, al consenso spicciolo e straccione di oggi a discapito di progetti culturali di lungo respiro e della soluzione dei “problemi reali della città”, abbiamo scelto di raccogliere le opinioni competenti dei principali esercenti del centro storico: chi meglio di loro può dirci com’è andata la stagione estiva e se le iniziative di “Un sacco bella” siano state d’aiuto a raggiungere i risultati economici sperati e dichiarati dal Denuzzo bis?
Ed ecco le risposte: le voci sono state raccolte singolarmente e con la promessa dell’anonimato. Non proprio un coro di Alleluia.
“Sono scoraggiato. Forse sta arrivando il momento di vendere tutto a Francavilla e andare fuori”, confessa un esercente del centro storico. “Con oltre 400mila euro avrei organizzato tanti piccoli spettacoli, ogni sera, per tutti i punti del centro e delle zone pedonali. Ma non c’è programmazione. Vogliamo fare la città ‘futura’, ma siamo ancora all’età della pietra”.
E continua, con amarezza: “Parlo da imprenditore: quando penso ad aprire un locale mi confronto con altri che ne sanno più di me. Questa Amministrazione invece fa tutto di testa propria, non se ne frega niente di ascoltare gli addetti ai lavori. Nessuno degli amministratori che sia mai venuto a chiedere un’opinione! Invece dovrebbero chiamare gli imprenditori che sanno cosa significa far venire gente da fuori e ascoltare i consigli su come spendere bene le risorse. Non c’è un evento di questa estate che può dirsi davvero “memorabile”. Tranne qualche piccola eccezione, sono eventi a caso, concerti costosi e buoni per una sola sera, nessuna promozione efficace e, come se non bastasse, mancanza di un servizio di pulizia e di parcheggi. Nessuna idea vera”.
“Abbiamo riscontrato un calo del 30% di fatturato rispetto agli altri anni, ma forse è generale”, afferma un altro esercente. “Durante alcune iniziative abbiamo lavorato, mentre in altre non s’è visto nessuno. Certo, l’organizzazione andrebbe curata con molto anticipo, anche un anno prima: è mancata come al solito la programmazione. Bisogna avere il tempo di strutturare un cartellone di eventi pensato bene, promuovere adeguatamente le iniziative, cercare di intercettare agenzie di viaggi che portino turisti. Invece a Francavilla l’Amministrazione fa tutto all’ultimo minuto e poi dice di non avere fondi”.
Il terzo esercente: “Non voglio lamentarmi, ma gli eventi non sono stati pensati per il pubblico più giovane che anima la piazza. Un altro problema è anche rendere presentabile e pulito il centro storico e ottenere una sorveglianza da parte delle forze dell’ordine nei punti un po’ più critici dove succede di tutto, dal pomeriggio fino a notte inoltrata. E poi la mancanza di controlli veri su alcune attività ‘irregolari’ che fanno ciò che vogliono senza rispetto di chi paga tasse e cerca di rendere l’esperienza dei clienti quanto più confortevole possibile”.
Sul tema dei controlli si esprime anche un quarto esercente: “Noi ce la mettiamo tutta, ma le attività irregolari rovinano la piazza, in tutti i sensi: portano un turismo interno di bassa qualità, spesso si tratta di giovani che qui trovano occasioni di consumo di alcool a basso prezzo e chissà cos’altro. E aggiungo la mancanza di parcheggi e l’assenza di un servizio di pulizia. Per quale motivo i turisti di altri paesi dovrebbero venire a Francavilla se ad aspettarli c’è un contesto che si va degradando di anno in anno? E intanto la Tari per noi esercenti aumenta…”.
Queste le voci degli esercenti, i principali protagonisti nel centro. Da questa parte invece non entriamo nel merito della qualità degli eventi: con qualche rarissima eccezione, nella provincia cronica francavillese va bene tutto e il contrario di tutto. Certo, abbiamo visto amministratori improvvisarsi operatori culturali, esperti di marketing territoriale, critici cinematografici ed enogastronomici. “Anche poeti”, avrebbe aggiunto la signorina Silvani: ma per quest’ultimo aspetto rimandiamo alla lettura quotidiana dei loro post su Facebook.
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Qui il dettaglio degli eventi
Evento | Costo |
Concerto – Nina Zilli | € 59.860,00 |
Concerto – Noemi | € 58.300,00 |
Qcine | € 54.900,00 |
Festa patronale | € 45.000,00 |
Concerto – Ron | € 40.700,00 |
Francavilla è jazz | € 35.000,00 |
Spettacolo – Flavio Insinna | € 25.156,40 |
Cibaria | € 24.400,00 |
Fabula – teatro | € 7.900,00 |
La Notte dei Briganti | € 7.320,00 |
Spettacolo – Night fever | € 7.040,00 |
Pagamento della SIAE | € 6.849,30 |
Servizi – Pluriservice | € 6.100,00 |
Servizi – Prociv-Arci | € 6.000,00 |
La notte degli scacchi | € 6.000,00 |
Servizi – Siper srl (steward) | € 5.636,40 |
Altri servizi per gli eventi | € 5.455,00 |
Servizi – Antenna Sud | € 5.000,00 |
Servizi – Social Media Manager | € 5.000,00 |
La notte delle cover band | € 4.411,00 |
Servizi – Scia | € 4.000,00 |
Cinema sotto le stelle | € 3.960,00 |
Cena in bianco | € 3.050,00 |
Festa di San Lorenzo | € 3.000,00 |
Servizi – Piani sicurezza eventi | € 2.854,00 |
Servizi – CRI | € 2.500,00 |
Memorial Birtolo | € 1.800,00 |
Spettacolo – Danza | € 1.500,00 |
La Casaccia | € 1.100,00 |
Armonie | € 1.000,00 |
Plastic free | € 700,00 |
Festa dell’emigrante | € 390,00 |
TOTALE | € 441.882,10 |
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