Il PUMS di Francavilla Fontana ha l’arduo compito di ridisegnare la mobilità per diminuire la pressione del traffico lungo le vie della città.
Il Piano diluisce la densità del traffico lungo le arterie di attraversamento prevedendo la realizzazione di rotonde in alcuni snodi strategici, introducendo il concetto di mobilità dolce – con limite di velocità a 30 km/h –, pianificando la realizzazione di aree parcheggio a ridosso del centro cittadino e avviando un reticolo di piste e corsie ciclabili in armonia con la conformazione viaria.
Una nota ufficiale del Comune riporta che “La redazione di questo strumento urbanistico, curata dalla Società Sintagma di Perugia, è stata preceduta da una lunga fase di studio che ha consentito l’approdo in Consiglio Comunale di una proposta coerente con le esigenze della cittadinanza. Non si tratta di un documento impositivo, ma della traduzione di una pacifica convivenza tra tutti gli utenti della strada, partendo dalla tutela del più fragile in assoluto, il pedone”.
“Il PUMS è uno strumento strategico per lo sviluppo. Quando ci siamo presentati alla Città – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – il concetto di mobilità sostenibile era del tutto estraneo al lessico politico. Oggi, Francavilla Fontana si allinea alle realtà più virtuose presenti nel Paese. Con coerenza abbiamo lavorato per raggiungere questo nuovo punto di partenza, perché da qui si avvia un processo di svolta non solo nella concezione degli spostamenti, ma anche nel modo di vivere e interpretare gli spazi comuni.”
Si tratta di un lavoro lungo e approfondito che, effettivamente, era il caso di fare. Se non altro, per mettere nero su bianco alcune cose che ci diciamo spesso, ma che rimangono, altrettanto spesso, parole.
il 63,5% degli spostamenti in auto è inferiore ai 3 km
I dati
Le analisi sono state fatte nell’ottobre 2019, quindi prima della pandemia (che verosimilmente le ha anche peggiorate) e restituiscono uno scenario preoccupante.
In un giorno feriale qualsiasi sono stati rilevati 62.644 veicoli lungo le direttrici in entrata e in uscita da Francavilla. Un numero che quasi raddoppia il numero degli stessi abitanti, bambini compresi. Allo stesso modo, un dato balza agli occhi: il 63,5% degli spostamenti in auto è inferiore ai 3 km. Una città pigra, quella francavillese.
Il Piano reca una serie di proposte che vanno verso la direzione della Smart City (dalle nuove rotatorie in corrispondenza di alcuni incroci nevralgici, ai parcheggi di scambio dotati di centraline per la ricarica di veicoli elettrici, passando per l’inversione del senso di marcia di via Roma, piste ciclabili, Zone 30 e ZTL).
Si tratta in alcuni casi di proposte quasi avveniristiche, soprattutto in considerazione di due fattori: uno di carattere strettamente urbanistico, l’altro di natura più socio-culturale.
Da un lato, infatti, le vie della nostra città sono spesso piuttosto strette e mal si conciliano, ad esempio, con la creazione di un’ulteriore corsia dedicata alle biciclette. Dall’altro lato probabilmente uno dei principali ostacoli alla completa applicazione sarà l’atavica riottosità dei francavillesi al lasciare l’auto a casa e muoversi a piedi o in bicicletta.
Anche in questo caso il documento ci viene in soccorso, misurando alcune distanze che a noi paiono spesso insormontabili: tra la stazione ferroviaria e piazza Umberto I ci sono solo 1050 metri. Se si aggiungono altri 300 metri, si arriva al castello. Via Michele Imperiali misura 650 metri (“strada longa” sì, ma non troppo – sì, su Google Maps misura 850 metri). Da piazza Umberto I non c’è nulla nel raggio di 1 o 2 km che non sia facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta in pochi minuti. E Piazza Umberto I dista al massimo 2 km dalla più lontana periferia.

La sfida
Ed è questa forse la vera sfida. Perché se è vero che la percezione che abbiamo dello spazio e del tempo è relativa, è altrettanto vero che fare 1 km a piedi (12 minuti) o in bicicletta (3 minuti), in un luogo completamente pianeggiante, rimane un atto semplice e concreto per migliorare la vivibilità di questo paese. (Un paese in cui, tra le altre cose, ognuno di noi conosce almeno una persona con problemi di sovrappeso, obesità, diabete e annessi, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di fare almeno 10.000 passi al giorno, equivalenti a circa 7,5 km, per restare in salute).
A questo punto, però, occorre spezzare una lancia per chi fa molta strada a piedi. Perché, tra marciapiedi sconnessi, strisce pedonali fantasma e scarsa segnaletica, la vita di un pedone a Francavilla può essere molto ardua.
Pertanto ben vengano i programmi “rivoluzionari” e ben venga l’impostazione “di prospettiva” perché c’è un lavoro socio-culturale enorme da fare che incontrerà la resistenza passiva della maggioranza della popolazione.
Tuttavia, contemporaneamente, sarebbe opportuno tenere sotto controllo anche i piccoli problemi della mobilità attiva, quelli con cui quotidianamente ci scontriamo.
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