Il repositorio allestito nella Parrocchia San Lorenzo Martire quest’anno è rimasto fuori dal percorso penitenziale dei pappamusci, in pellegrinaggio per i Sepolcri della città. Tanta la delusione di residenti, fedeli e parrocchiani, che non si spiegano la scelta di non visitare il repositorio nel quartiere e chiedono le ragioni dell’esclusione.
“Buonasera, parlo a nome di tutti i residenti del quartiere San Lorenzo di Francavilla Fontana – ci scrive un fedele -, siamo molto amareggiati: in questi giorni c’è il pellegrinaggio dei pappamusci in tutte le chiese di Francavilla, invece puntualmente ogni anno alla Chiesa di San Lorenzo Martire non autorizzano i pellegrini a venire qui alla nostra parrocchia. Tutti noi residenti vogliamo delle spiegazioni, perché i pappamusci non vengono autorizzati a venire anche qui?”.
“Eppure siamo nello stesso comune di Francavilla Fontana e non in un altro territorio”, aggiunge un altro fedele che segnala lo stesso disagio.

Nella parrocchia il repositorio è stato allestito, come si evince dalla pagina Facebook della Parrocchia San Lorenzo Martire. I parrocchiani hanno lavorato tanto e alacremente per la realizzazione del Sepolcro, mettendo anche insieme l’arte e la fede. Gli inginocchiatoi sono stati collocati davanti al repositorio ma sono rimasti, con profonda amarezza, privi della presenza dei pappamusci.
Abbiamo allora contattato la Congregazione del Carmine, responsabile del percorso dei pappamusci, che attraverso un proprio rappresentante ha riferito le ragioni della decisione: “Negli anni passati sono accadute piccole disavventure ai pellegrini lungo il percorso verso il quartiere San Lorenzo. Nulla dovuto a responsabilità dei residenti del quartiere, sia chiaro e ci teniamo a sottolinearlo, ma il percorso periferico e a tratti buio non garantiva la sicurezza necessaria per la tutela dei pellegrini.
La mancanza di tempi tecnici dovuti alla pandemia- continua il rappresentate della Congregazione del Carmine – e alla decisione di aprire alle processioni da parte della Chiesa pugliese, venuta solo il 16 marzo, ci hanno impedito di tenere un tavolo con il Comune, la Parrocchia San Lorenzo e le altre autorità interessate, per pensare a un percorso alternativo e più sicuro, magari lungo vie più centrali.
Da parte nostra non c’è nessuna discriminazione nei confronti della Parrocchia e dei fedeli del quartiere San Lorenzo: cercheremo in futuro, a partire da settembre od ottobre – quando si comincia già ad organizzare la prossima Settimana Santa – di convocare quel tavolo tecnico che speriamo risolverà la questione e permetterà ai pappamusci di tornare nel quartiere San Lorenzo già nel 2023”.