Lingua Nostra: QUANTU | A cura del Preside Enzo Garganese

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Sottosopra, il Podcast di Paesituoi.News – Puntata 02

Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Diversi amici mi chiedono del vocabolario. “Ci vuole ancora un bel po’ di tempo”, rispondo. Sono soprattutto le preposizioni, gli avverbi, le congiunzioni in tutti i loro valori e accezioni, a richiedere una laboriosa attenzione. Fornisco qui un esempio con QUANTU, trattato come aggettivo, pronome, avverbio e congiunzione.

Quantu 1: agg. e pron. Quanto.ǁ agg.invar. Quanto/a/i/e. 1. Nelle esclamazioni enfatizza il numero, la quantità o la grandezza. “Viti qua quantu porpa nc’è llassatu!” – “Guarda qui quanta polpa ha lasciato!” (N.F., I, v. 196); anche con ellissi del verbo: Quantu cignàti! – Quante botte! 2. Nelle interrogazioni è usato per chiedere la quantità: Quantu crištiani štannu alla chiazza? – “Quanta gente c’è in piazza?”. 3. Col valore relativo di tutto quello che: Pigghiátivi quant’úa vulíti – Prendete tutta l’uva che volete ǁ Pron. invar. 1. Nelle interrogative per chiedere numero, misura, quantità: Quantu siti?– In quanti siete?; anche con valore neutro: A quantu vannu l’aulìi? – A quale prezzo si vendono le olive?; Quantu štai? – Quanto costa?; Quantu nni vòlunu? – Qual è il prezzo richiesto? 2. Nelle esclamative enfatizza: a) la quantità: Quantu nn’è bbuscatu! – Quante ne ha buscate!; Ma viti quantu nn’hai! – Ma vedi quante moine fa!; b) il tempo: Ti quant’hai (ca) ti šta spettu! – “Da quanto tempo ti aspetto!” 3. Con valore relativo di tutti quelli che: Mannàgghia quantu nni tieni. – Maledetti tutti quelli (parenti vivi e defunti) che hai.

Quantu 2: avv. Quanto. 1. Introduce il secondo termine di paragone nel comparativo di eguaglianza, seguìto di solito da una e/a: È ièrtu quant’allu fumaru ti Casalinu– È alto quanto il fumaiolo dell’azienda di Casalino; Cuddu eti quant’e mme Quello è quanto me (ha la mia stessa età o la mia stessa altezza); A ccasa ti Ntònio so’ quant’a nnui – I familiari di Antonio sono dello stesso numero dei nostri . 2. In paragoni enfatici rafforza la veridicità di ciò che si afferma: Quant’è vveru Crištu… – Quanto è vero Cristo…; “Quant’è vveru ca mi chiamu Cïòdda…” – “Quanto è vero che mi chiamo (Lu)ciolla…” (Calab., Comm., II) 3. Seguìto da verbi come vulèri, piacèri e sim., all’ind. imp.o piucchepf., ha valore ottativo: Quantu vulìa (era vulútu)… – Come vorrei (avrei voluto)…; Quantu mi piacìa (m’era piaciútu)… – Quanto mi piacerebbe (mi sarebbe piaciuto)… 4. Approssimativamente, più o meno: Tàmmini quantu nna quarta – Dammene più o meno un quarto. 5. Locuz. avverb. q. štai e.. = Tra non molto: Quantu štai e nni lu caccia – Tra non molto lo caccerà.

Quantu 3: cong. 1. (Non) appena, nello stesso momento in cui. Introduce una temporale , sostituendo il più generico Quannu 1. per sottolineare l’immediatezza dell’azione: Quantu veni ti lu mannu – Appena viene te lo mando. 2. Alla stessa idea di repentina simultaneità o di facilità irriflessa risponde la locuz. introdotta da quantu + il verbo pigghiári: Quantu pígghia e llu cciti ti cignáti – Immediatamente lo ammazzi di botte; altrettanto con i verbi arriári, vinèri e sim., ma con forte valore antifrastico: “Sih! Quant’arría e mmonci” – “Sì, arriva e immediatamente munge” (N.F., I, v.50); Seh, quantu veni e ggiušta! – Certo, viene ed aggiusta rapidamente!. 3. Fino a quando, finché: A spetta quantu veni màmmita – Aspetta finché viene tua madre. 4. Perché, affinché . Introduce una finale: Tammu l’acqua, quantu bbèu – Dammi l’acqua, perché io beva. 5. Nelle proposizioni principali sottolinea il momento in cui si decide di fare qualcosa; spesso è un pleonasma: Mmeh, quantu mi nni vo’, ca è ttardu! – Beh, vado via (è il momento di andare via) perché è tardi. 6. Con i verbi fari, parèri e sim. vale Esser sufficiente, bastare: Quantu pari ca ti nfacci, eti – È sufficiente che tu ti affacci; Quantu pari ca štuti la luci – Basta che tu spenga la luce; Quantu fani ca lu scuèrni nnu picca – Basta che tu finga di rimproverarlo un po’. 7. pleonastico: Quant’è ccrai vitìmu – (Quando è)domani vediamo.

Lingua Nostra è una rubrica a cura del Preside Enzo Garganese: leggi tutte le uscite.


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