Forse non tutti lo conoscono, anche semplicemente perché per la maggior parte dell’anno è quasi invisibile. Lo conoscono bene, purtroppo, quelle – per fortuna poche, ma comunque troppe – persone che usano questa zona come il bidone dell’indifferenziata di casa.
Stiamo parlando dello stagno di Contrada Capitolo, a Francavilla Fontana.
Le piogge abbondanti dell’ultimo mese l’hanno “riattivato” e in questi giorni è possibile ammirare questo unicum nel nostro territorio.
Lo stagno si trova tra Contrada Capitolo e Contrada Pantano (per l’appunto), a ridosso del Canale Reale, che nasce pochissimi chilometri più a ovest.
Tra il 2004 e il 2005 è stato oggetto di uno studio attuato da alcune associazioni ambientaliste, dalle scuole medie primarie di Francavilla Fontana e coordinato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione.
Uno studio che nel 2004 ha, quindi, condotto il Consiglio comunale di Francavilla Fontana a dichiarare “Oasi naturale protetta” tutta l’area che, a sua volta, è compresa nell’Area di Rilevanza Erpetologica (ARE) dal 2003 (la quarta in Puglia, e si estende per alcune decine di ettari, tra l’attuale Zona Pip e le sorgenti del Canale Reale, nel territorio di Villa Castelli).
Si tratta di uno stagno permanente che origina direttamente dalla falda sottostante e il livello dell’acqua può variare in base alla piovosità delle stagioni. Quindi non è un semplice pantano dovuto alle piogge. L’acqua c’è sempre anche se, negli ultimi anni molto siccitosi, è stato spesso quasi completamente asciutto.
La biodiversità, specialmente nel periodo primaverile, è ricca di specie animali planctoniche, rane, rospi, insetti, coleotteri acquatici, bisce e quello che, all’epoca, divenne il simbolo di questo stagno, il Triturus italicus, il tritone italico.
Questa importante biodiversità, a sua volta, attira altri predatori come il falco di palude, la gallinella d’acqua, le rondini, o i rapaci notturni.
L’acqua permette anche alla tipica vegetazione palustre di essere ricca e abbondante, in particolare le tife (usate anche nell’artigianato locale). E, a sua volta, la vegetazione permette all’avifauna di trovare riparo.
Un ecosistema palustre unico nel nostro territorio, che andrebbe sicuramente approfondito e conosciuto meglio.
E invece, a pochissime centinaia di metri, c’è la Zona Industriale (Zona Pip) di Francavilla, costruita su terreni argillosi e, evidentemente, paludosi, esponendo l’habitat a una quotidiana aggressione e gli insediamenti produttivi a dover fare i conti con cedimenti strutturali e allagamenti.
Nelle ultime settimane, inoltre, rispetto al Contratto di Fiume del Canale Reale, si è parlato di rimozione del rischio idraulico dalla zona Asi, sulla via per San Vito, rimasta bloccata dal vincolo idrogeologico che insiste su quell’area, perché a ridosso del Canale Reale e ad alto rischio allagamenti, come peraltro confermato dal Piano di Protezione Civile Comunale del comune di Francavilla Fontana, recentemente pubblicato.
Il dubbio è su come possa un intervento agli argini, o anche la creazione di vasche di laminazione, rimuovere il rischio idraulico che è strettamente legato al fatto che da lì ci passa un fiume e che i terreni hanno delle caratteristiche tali che li espongono a “facili” allagamenti.
E ci si chiede, qui, se non sarebbe (stato) più opportuno progettare la realizzazione di queste infrastrutture (la cui funzione è tutta ancora da dimostrare) in maniera maggiormente dettata dalla conoscenza del territorio.
Fonti:
– AA VV, Stagno di Contrada Capitolo, uno scrigno di biodiversità, nell’ambito del progetto “Stagni del Canale Reale, Oasi Naturale Protetta – Zona Pip: proposta di tutela”
– Piano di Protezione Civile Comunale del comune di Francavilla Fontana