Venerdì 8 aprile alle 18.00 la Biblioteca Comunale “Giovanni Calò” di Francavilla Fontana ospiterà la presentazione del libro L’atto atomico della nonviolenza. Relazioni stili di vita, educazione: Aldo Capitini e la tradizione nonviolenta scritto da Gabriella Falcicchio.
L’autrice dialogherà con Margherita Cinefra, staff nazionale di formazione Arci Servizio Civile, interverranno Antonello Denuzzo, Sindaco di Francavilla Fontana, Maria Angelotti, Assessora alla Cultura.
L’evento è organizzato da Le Radici e le Ali Arciragazzi in collaborazione con Petrolio Magazine ed edizioni la meridiana, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Francavilla Fontana.
“La tradizione nonviolenta, nutrendosi di antiche spiritualità, ha anticipato quanto oggi, non senza fatica, si fa strada anche come pensiero scientifico e può, in virtù di questa preziosa sinergia, sostenere più efficacemente il passaggio verso una cultura rinnovata, offrendo un alveo capace di raccordare i contributi che vengono da molteplici campi del sapere e dell’azione”. (Gabriella Falcicchio)
Dalla quarta di copertina:
Aldo Capitini rappresenta una figura originale nel panorama culturale italiano ed europeo. Per la sua incollocabilità e scomodità, resta sconosciuto ai più e, quando è noto, rimane più nominato che studiato.
Il suo pensiero, insieme a quello degli uomini e delle donne che hanno vissuto cercando di concretizzare ideali di giustizia, equità, accoglienza, apertura amorevole a tutti gli esseri, è impegno educativo, politico, umano, che oggi, mentre il pianeta resta inascoltato dai più nel suo grido di aiuto, appare essenziale. Siamo in cammino verso una storia diversa e la nonviolenza contribuisce sia con un pensiero ricco e aperto, fertile, inventivo, e per questo gioioso e festivo; sia con tante esperienze, realizzate e in corso, con una storia appassionante, tutta da esplorare, che parla il linguaggio concreto, vicino, feriale di una azione non utopica o destinata ad anime elette, ma realizzabile da tutti, ora, qui.
Lo strumento più naturale e più umano per dar vita ad un linguaggio concreto nonviolento, che sia in grado di intaccare il presente è l’educazione, che l’autrice di questo volume ha voluto fosse il cardine intorno a cui è possibile raccogliere e rilanciare i vettori del cambiamento in corso e la lente per osservarli. Perché da sempre nel mondo esiste un’anima nonviolenta che lo abita e rappresenta una “forza più potente” della violenza, perché genera invece che distruggere, dà la nascita e moltiplica, invece di dimezzare e dare la morte.
Per saperne di più sul libro e sfogliarne alcune pagine:
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