Dopo un primo bando del gennaio 2020 andato deserto, l’Amministrazione Denuzzo ci riprova: il 21 marzo è stata pubblicata la delibera del Consiglio Comunale che annuncia l’imminenza di un nuovo bando di gara per individuare un soggetto privato che possa gestire il Palazzetto dello Sport. Una struttura, questa, tanto agognata dagli sportivi francavillesi quanto oggetto di lungaggini, polemiche e ostacoli gestionali: dopo anni di lavori, è stata omologata nell’aprile 2021 e avviata con una prima partita inaugurale il 27 aprile dello stesso anno. Da quel momento in poi è stata abitata da diverse società sportive di Francavilla Fontana.
La deliberazione del Consiglio Comunale n.13 del 10 marzo scorso, votata all’unanimità, stabilisce i termini e le modalità del bando per la gestione. In particolare prevede il pagamento di un canone annuo di 19.096,63 euro e l’accollo dei costi di funzionamento e gestione dell’impianto e delle aree di pertinenza. In cambio il nuovo soggetto gestore, nei limiti delle attività autorizzate dal Comune, potrà allestire un punto ristoro, organizzare attività, eventi e manifestazioni sportive, culturali, musicali, di intrattenimento o di qualsiasi altra natura e concedere in uso gli spazi interni a soggetti terzi. Al momento il documento non prevede particolari requisiti per la partecipazione alla gara, ma per una maggiore contezza sarà opportuno attendere il testo definitivo del bando.
La delibera riporta inoltre l’obbligatorietà per il futuro gestore di occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria. Senza specificare ulteriormente cosa si intenda per manutenzione straordinaria e considerate le già precarie condizioni di alcuni locali (muffa, umidità, crepe, infiltrazioni) e altri problemi tecnici della struttura, questo è un aspetto che il soggetto gestore dovrà considerare prima di partecipare alla gara.
Sulla base del “business plan” allegato agli atti, il Comune prevede un costo di gestione di 63.020,00 euro l’anno a coprire le spese correnti, la manutenzione ordinaria e le pulizie. Le entrate invece ammonterebbero a 49.037,50 euro, calcolate sulle possibili attività previste nel bando: singolare come però siano stati presi in considerazione tutti i 52 weekend dell’anno, come se il palazzetto potesse essere utilizzato sempre, anche a Natale, Pasqua e Ferragosto.
Per compensare l’ipotetico squilibrio fra entrate e uscite e probabilmente per agevolare la partecipazione alla gara, l’Amministrazione ha previsto un contributo annuo massimo di 33.079,13 euro a favore del soggetto gestore.
Se queste cifre fossero confermate, fra entrate e uscite il risparmio del Comune ammonterebbe a circa 30mila euro l’anno. Non una cifra da poco, ma se rapportata al bilancio comunale viene da porsi qualche domanda sulla bontà politica dell’operazione. Vale la pena esternalizzare un bene pubblico atteso per decenni come il Palazzetto rinunciando alla possibilità di fruirne completamente e di farlo utilizzare equamente a tutte le società sportive, per un risparmio di 30mila euro l’anno?
Non c’è sorpresa, pertanto, nel registrare – in camera caritatis – la perplessità di alcune società sportive che, dopo una manciata di mesi dall’apertura del Palazzetto, si vedono ora costrette a ripensare i propri assetti organizzativi ed economici. La preoccupazione principale, sebbene il bando preveda la garanzia di utilizzo da parte di altre società sportive con delle tariffe imposte, sarebbe proprio quella di non riuscire a trovare gli accordi e gli incastri giusti per consentire a tutti di usare la struttura.
Poi vengono le perplessità sulla tenuta economica: le società che già utilizzano il Palazzetto appartengono alla sfera degli sport cosiddetti minori e non hanno la solidità economica per gestire da sole un impianto di quella portata. Qual è la preoccupazione? Che dietro l’angolo ci sia un soggetto privato con più risorse – e con una legittima idea imprenditoriale – che prenda la palla al balzo e faccia canestro senza alcuna difesa, ponendo le società sportive nella situazione di dover venire a patti con regole dettate da altrui interessi economici.
Non resta che attendere gli esiti del bando per sgombrare il campo da tutte le ipotesi, i dubbi e le perplessità.
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