In un comunicato stampa che in poche ore ha coinvolto più di settanta persone, tra addetti ai lavori, cittadini e associazioni, si alza la voce di protesta in seguito alla notizia di un presunto reato commesso ai danni della sorgente del Canale Reale.
Il famoso corso d’acqua che scorre nella provincia di Brindisi e sfocia a Torre Guaceto, sarebbe stato stato ricoperto e livellato “per i 360 metri lineari iniziali, con deviazione del deflusso delle acque sorgive su una canalizzazione creata artificialmente”.
Una notizia che ha messo in allerta alcuni cittadini attenti, soprattutto in merito alle catene di responsabilità che hanno fatto sì che questo presunto reato si commettesse, scoperto poche ore dopo la fine del “Canale Reale Green Festival” promosso dal Contratto di Fiume.
Di seguito il documento per esteso, con i relativi firmatari e firmatarie.
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Apprendiamo con disappunto la notizia che l’alveo del Canale Reale sarebbe stato ricoperto e livellato “per i 360 metri lineari iniziali, con deviazione del deflusso delle acque sorgive su una canalizzazione creata artificialmente”.
La notizia, riportata dalle testate locali, riferisce che “i lavori sono stati realizzati con il riporto e lo spianamento di ingenti quantità di terreno e altro materiale lapideo, presumibilmente per ricavare superfici coltivabili” e che è stato denunciato dai Carabinieri Forestali di Ceglie Messapica il titolare di un’azienda agricola senza “alcun titolo autorizzativo per i lavori effettuati, né del Comune, né della Soprintendenza Aba e Paesaggio, e tantomeno dell’Autorità di Bacino”.
La nostra incredulità è aumentata dal fatto che proprio pochi giorni prima della scoperta effettuata dai Carabinieri Forestali, si era conclusa la prima edizione del “Canale Reale Green Festival”, nell’ambito del Contratto di Fiume, che ha coinvolto centinaia di persone in tutta la provincia di Brindisi e aveva come fine proprio quello di sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di questo corridoio ecologico.
Siamo rimasti allibiti ancora di più nell’apprendere che questo reato sarebbe stato perpetrato al cuore di questo fiume, cioè proprio alle sue sorgenti, causando un danno ambientale inestimabile.
Ci chiediamo come sia possibile che un privato cittadino possa aver messo in atto un’opera di devastazione di tale portata proprio mentre gli occhi della Regione Puglia, dei Comuni di Villa Castelli, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, San Vito dei Normanni e Carovigno, oltre che di Istituzioni come Acquedotto Pugliese e di varie associazioni sono puntati su questo bene paesaggistico?
Stride a tal punto il contrasto tra i discorsi tenuti durante i lavori del Contratto di Fiume, siglato nel 2022, e questa amara notizia, che non si può fare a meno di notare una distanza tra il Canale Reale “immaginato” dalle comunità e, chiedendo scusa per il gioco di parole, il “reale” Canale Reale.
Come è stato possibile non accorgersi di quanto stava accadendo?
Prendiamo atto del fatto che le istituzioni dovrebbero approfondire la conoscenza di un territorio che ancora conoscono poco se non vogliono che tutte le parole pronunciate appaiano come vuoti gusci, come quelli che le cicale lasciano in estate sugli alberi di ulivo.
Qual è la conoscenza effettiva che Acquedotto Pugliese ha del territorio oltre ai meri spazi di sua competenza come i depuratori?
Di che cosa si parla quando si parla di Canale Reale? Di una vaga idea o di un insieme reale di acqua, terra, fango, piante e fauna? Si conoscono realmente i 48 chilometri del corso fluviale?
Sono mai stati fatti dei sopralluoghi sistematici che abbiano coperto tutto il corso del fiume?
Siamo sicuri che la situazione emersa dall’operazione “Fiume Sicuro” sia isolata e non ve ne siano altre analoghe che ancora non sono state portate alla luce?
Una domanda su tutte chiede una risposta: qual è il ruolo del Consorzio di Bonifica ARNEO in tutta questa vicenda? Come ha fatto ARNEO a non accorgersi di quanto stava avvenendo, quando proprio lo stesso consorzio è incaricato di bonificare gli argini del Canale?
Non sarebbe forse giunto il momento di mettere in discussione il ruolo di gestione che ARNEO ha sul Canale, individuando enti con competenze più adeguate?
L’attenzione attorno al Canale Reale negli ultimi anni è aumentata, così come la consapevolezza dell’importanza di questo fiume, sia dal punto di vista ecologico che storico e identitario per il nostro territorio.
Il territorio della provincia di Brindisi ha da poco avviato le procedure per candidarsi come sito MAB, Man and the Biosphere, UNESCO, “un programma intergovernativo […] per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile”.
(https://www.unesco.it/it/iniziative-dellunesco/mab/) .
Come può questo territorio aspirare ad un così alto riconoscimento nel momento in cui non è capace, nell’insieme dei suoi attori, di presidiare il proprio territorio?
Siamo consapevoli che il nostro territorio, quello dell’intera provincia di Brindisi, sia un territorio difficile, depresso economicamente ed esposto alla speculazione economica nelle sue più svariate forme.
Sappiamo che la sensibilità sulle tematiche ambientali è labile e molto spesso soccombe davanti all’illusione di un facile guadagno economico.
Conosciamo, infine, la crisi identitaria che coinvolge le nostre comunità e che le porta quasi a rinnegare un ambiente che spesso viene associato solo alla durezza del lavoro nei campi e alle ristrettezze economiche derivanti.
Da qui le persone fuggono, e fuggono anche perché le risorse naturali che abbiamo, che potrebbero essere sfruttate per creare uno sviluppo equo e sostenibile, vengono costantemente stuprate.
Intombando e sfregiando le sorgenti del Canale è come se si intombassero le speranze e il futuro di un’intera comunità.
In qualità di guide ambientali escursionistiche, operatori del turismo e del mondo dell’associazionismo, oltre che come singoli cittadini e società civile, chiediamo alla Regione Puglia, al Politecnico di Bari, ad ARNEO, all’Acquedotto Pugliese ai comuni di Villa Castelli, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, San Vito dei Normanni, Carovigno, che emergano e vengano assunte le responsabilità istituzionali in merito a quello che è avvenuto perché sarebbe riduttivo immaginare che siano solo da imputare all’imprenditore denunciato.
Firme
- Paolo Summa, Guida Ambientale Escursionistica
- Enrico Saponaro, Guida Ambientale Escursionistica
- Stefano Bello, Guida Ambientale Escursionistica
- Maria Domenica Maggiore, Guida Ambientale Escursionistica, Associazione Transumanza
- Vincenzo Intermite, Guida Ambientale Escursionistica, Associazione Transumanza
- Fabio Montefiore, Vice responsabile CamminaMenti Puglia Aps
- Brunilda Tahirllari, Mesagne Bene Comune
- Mario Badino, Insegnante
- Maria Carmela Capraro, Aps Street View
- Felice Lotesoriere, Imprenditore
- Anna Chiara Scalera, Mesagne Bene Comune
- Cinzia Randino, Educatore ambientale
- Assuntina Sollecito
- Giancarlos Stellini
- Giuliana Gemma, Associazione il Giunco
- Gabriele Fanelli, Fotografo, Associazione Petrolio
- Marco Montanaro, Associazione Petrolio
- Antonio Eugenio De Simone, Consigliere Comunale Francavilla Fontana, Partito Democratico
- Francesco Schiavone
- Francesca Mola
- Pompilio Vergine, Ricercatore, Istituto di Ricerca sulle Acque del C.N.R.
- Pierluigi Sarli, studente
- Domenico Giglio, Il Popolo degli Ulivi
- Adriano Saponaro, studente
- Fabiola Fumarola
- Alessandro Palazzo, commerciante
- Gigliola Palazzo, Legambiente circolo Piaroa
- Andrea Bitonto, docente
- Valeria Denitto, educatrice
- Luigi Strambaci, libero professionista
- Anna Sacco, Guida Ambientale Escursionistica
- Gaetano Pascolla, Guida Ambientale Escursionistica, Accompagnatore turistico
- Ginevra Viesti, Guida Turistica
- Fiorella Rubino, Guida Ambientale Escursionistica
- Enrico Altini, biologo naturalista
- Katrin Daniele-Petzoldt, Guida turistica e ambientale escursionistica
- Rosa Grassi, Guida Ambientale Escursionistica
- Giovanni Colonna, Guida Ambientale Escursionistica
- Antonella Golia, Libera professionista, M’Arte sas
- Domenico Ble, Docente
- Francesco Salvatore Chetta, Guida Ambientale Escursionistica, Impronte Escursioni
- Maria Franca Mangano, Guida Ambientale, coop Gaia
- Ilaria Demitri, Guida turistica
- Giancipoli Leonardo, Agente di commercio
- Laura Scalera, Colture Urbane
- Paolo Buccarello
- Argentieri Angela, Guida Ambientale Escursionistica
- Alessandro Perrone, Guida Ambientale Escursionistica
- Cosimo Miola, Presidente Confcommercio Taranto
- Maria Concetta Velardi, Guida Turistica
- Rosario Gatto, Guida Ambientale Escursionistica
- Simona Gatto, Docente
- Andrea Tenore, Mesagne Bene Comune
- Rossella Brando, Pedagogista
- Fosca Tanzarella
- Anna Lucia Demilito, Guida ambientale escursionistica
- Ileana Tedesco, Guida Ambientale Escursionistica
- Daniele Coluccia
- Monica Fontanive, Mental Coach
- Isa Zizza, Insegnante
- Addolorata Gianfreda
- Isabella Vitale, Avvocato
- Nicoletta Mita, commerciante
- Marco Marsella, Guida Ambientale Escursionistica
- Carlo Cito
- Carmen Vitale Avagliano, Guida Ambientale Escursionistica
- Gianmarco Meo, Biologo
- Elena Lenzi
- Antonio Carlucci, Insegnante
- Monica Fontanive
- Francesco Bottari, Legambiente circolo Piaroa
- Cloé Gosparo, Guida Ambientale Escursionistica
- Francesca Radin, Agricoltrice, Azienda Agricola L’Onda Fertile
- Anna Maria Cervellera, videoterminalista