Una polemica social intorno alla situazione della viabilità nel quartiere Peraro attraversa il Facebook dei francavillesi. Ad innescare la zuffa è il consigliere comunale e regionale Maurizio Bruno, residente proprio nel Peraro, che ieri ha criticato l’installazione degli archetti utili a impedire la sosta delle auto sui marciapiedi di via Caniglia e via Savoia: “Non sarebbe stato più logico ripristinare i marciapiedi che versano in condizioni pessime e contestualmente pensare a come evitare la sosta selvaggia?”.
Ricordando poi come è cambiato il quartiere negli ultimi anni, Bruno ha concluso affermando che “quello che serve al quartiere Peraro non è un intervento da spot elettorale, venuto pure male, ma un impegno serio per un progetto di riqualificazione complessiva”.
Pronta la replica dell’Assessore alla mobilità Sergio Tatarano, che rivendica l’intervento “di riqualificazione volto a rendere possibile una convivenza tra auto, bici e pedoni”. Aggiunge:
“Il Peraro è stato un quartiere lasciato per decenni in uno stato di autentica anarchia e devastato in particolare da una pratica inaccettabile come la sosta sui marciapiedi […] Puntuale, cioè a cose fatte, è giunta la bocciatura del lavoro da parte di chi, da sindaco prima e da consigliere di opposizione poi, non ha mai e dico mai provato ad offrire un’occasione di riscatto a quel quartiere accettandone la condanna al degrado perenne”.
Maurizio Bruno non ci sta a sentir parlare del Peraro come un quartiere in stato di “degrado” e risponde a Tatarano: “L’assessore comunale alla mobilità si dovrebbe solo vergognare per le cose scritte contro i residenti del Peraro. Orgoglioso di essere nato e di vivere nel Peraro”.
A difesa di Tatarano è intervenuta nell’ultima ora la lista civica Articolo 9, che in un comunicato risponde a Bruno: “Con il suo immancabile stile demagogico, il consigliere Bruno dice che l’assessore Tatarano dovrebbe vergognarsi di aver parlato di degrado riferendosi alla situazione del Peraro. È evidente che l’epiteto dell’assessore fosse rivolto alla politica ed alle responsabilità della stessa e non certo a chi in quel luogo vive”.
Di seguito, in ordine cronologico, i vari interventi citati sul quartiere Peraro.
– Maurizio Bruno
“Da questa mattina sono tempestato di segnalazioni rispetto ai lavori in corso su Via Savoia e Via Battisti.
Non credo occorra un tecnico per dire che i lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte, così come non so quanto possano durare nel tempo e se sia stato giusto o meno spendere risorse pubbliche in questo modo.
Non sarebbe stato più logico ripristinare i marciapiedi che versano in condizioni pessime e contestualmente pensare a come evitare la sosta selvaggia?
I marciapiedi in quelle condizioni non sono buoni neanche come base per metterci un paletto, figuriamoci per passeggiare.
Il punto politico, però, è un altro.
Il quartiere Peraro – lo scrivo per chi non lo conosce – è cambiato negli anni.
Ci sono molte meno persone anziane e più giovani famiglie. Questo processo ha comportato un aumento sensibile delle auto per nucleo familiare e una mancanza sempre maggiore di parcheggi.
Siamo tutti favorevoli alla mobilità sostenibile, ma le auto ci sono e non si possono far sparire per magia.
Dunque quello che serve al quartiere Peraro non è un intervento da spot elettorale, venuto pure male, ma un impegno serio per un progetto di riqualificazione complessiva da candidare ad un bando regionale/nazionale che si ponga in particolare tre obiettivi: riqualificare i marciapiedi e l’illuminazione, aumentare il verde pubblico, trovare una soluzione per i parcheggi.
Ci sono terreni liberi su cui ragionare, oggi ci sono le risorse messe a disposizione dal Pnrr e c’è il desiderio di un quartiere più bello e vivibile.
– Sergio Tatarano
Il quartiere Peraro, come si sapeva da mesi, è oggetto in questi giorni di un intervento di riqualificazione volto a rendere possibile una convivenza tra auto, bici e pedoni.
Il Peraro è stato un quartiere lasciato per decenni in uno stato di autentica anarchia e devastato in particolare da una pratica inaccettabile come la sosta sui marciapiedi, per combattere la quale questa amministrazione ha voluto che si discutesse ed ottenuto che si approvasse in Consiglio comunale un progetto pilota di zona 30, frutto del pumc, che è consistito anche nella installazione di archetti protettivi dei pedoni.
Puntuale, cioè a cose fatte, è giunta la bocciatura del lavoro da parte di chi, da sindaco prima e da consigliere di opposizione poi, non ha mai e dico mai provato ad offrire un’occasione di riscatto a quel quartiere accettandone la condanna al degrado perenne.
E forse l’offesa più grande è aver osato noi mostrare un segnale di attenzione verso quella comunità di cui quel qualcuno millanta di essere il difensore.
Ma ormai conosciamo il metodo totalmente irresponsabile ed ostinatamente distruttivo adottato da quel qualcuno su qualsiasi argomento, si chiami via Roma, fiera, corso Umberto o San Lorenzo: nessuna idea alternativa ma libero sfogo ad oziosi post su Facebook scritti rigorosamente fuori tempo massimo.
Una autentica indecenza.
– Maurizio Bruno
L’assessore comunale alla mobilità si dovrebbe solo vergognare per le cose scritte contro i residenti del Peraro.
Orgoglioso di essere nato e di vivere nel Peraro.
– Comunicato di ART.9
Con il suo immancabile stile demagogico, il consigliere Bruno dice che l’assessore tatarano dovrebbe vergognarsi di aver parlato di degrado riferendosi alla situazione del Peraro. È evidente che l’epiteto dell’assessore fosse rivolto alla politica ed alle responsabilità della stessa e non certo a chi in quel luogo vive. Quella di Bruno è una scomposta reazione e una squallida operazione di travisamento dei fatti di fronte all’impegno che la giunta ha messo in campo provando ad offrire una soluzione ad un problema annoso che affligge un quartiere che nessun politico, nemmeno chi si è autoproclamato protettore di quella comunità come l’ex sindaco, ha mai considerato in precedenza. Piuttosto, quella stessa comunità dovrebbe ritenersi offesa da chi ritiene che essa non sia sostanzialmente in grado di cogliere un’opportunità di riscatto che le viene offerta.
Diciamoci la verità, allora: la colpa di questa amministrazione è aver invaso il territorio di chi ha una visione padronale del consenso politico in ragione della quale “quel quartiere è roba mia”. Nel merito non intendiamo aprire l’ennesimo scontro con Bruno per offrirgli uno spazio che non riesce a ritagliarsi nella vita politica locale. Noi abbiamo scelto di dare al quartiere Peraro ciò che lo rende quartiere vivibile per chiunque, soprattutto per le persone più deboli e fragili.
Ognuno è libero di difendere ciò che ritiene “utile”, noi abbiamo compiuto la nostra scelta.