Manca un anno alla scadenza naturale del mandato del Sindaco Antonello Denuzzo: era il 14 giugno 2018 quando vinse a sorpresa il ballottaggio contro il super favorito Sindaco uscente Maurizio Bruno, promettendo di “cambiare davvero” Francavilla. Gli anni di Amministrazione Denuzzo sono stati segnati dall’evento straordinario della pandemia, come pure da opportunità e allentamenti alle restrizioni economiche a favore dei Comuni, con il PNRR oggi sullo sfondo.
Ma come arriveranno il Sindaco, la sua coalizione e i partiti francavillesi alla prossima scadenza elettorale? Proviamo a disegnare uno scenario generale di quello che è accaduto finora e delle possibili alleanze: è un articolo più lungo del solito, ma se siete curiosi di scoprire alcuni retroscena mettetevi comodi, inforcate gli occhiali e buona lettura.
L’AMMINISTRAZIONE DENUZZO A UN ANNO DALLE ELEZIONI
L’attuale maggioranza a sostegno di Antonello Denuzzo in Consiglio comunale, definita da alcuni un “fritto misto” di destra e sinistra – giusto per dare una bussola politica o un conforto all’abitudine umana di classificare le cose -, l’attuale maggioranza, dicevamo, è intenzionata a sostenere il Sindaco Denuzzo nelle prossime Amministrative 2023, per un secondo giro di giostra.
Da copione, lo slogan sarà il classico “Lasciateci finire quello che abbiano iniziato”, ché di cose iniziate ce ne sono diverse, ma di finite in realtà – e fisiologicamente, visti i proverbiali tempi della burocrazia – ce ne sono ancora poche. Il trasferimento dell’area mercatale nel Giardino delle Delizie, il recupero della “chiazza cuperta” o ancora alcuni progetti di riqualificazione urbana, sono solo alcune delle pratiche avviate. L’incipit e l’intenzione ci sono, come pure una parte di esecuzione: manca però il finale, l’evidenza solida e concreta da mettere sotto gli occhi dei francavillesi prima della primavera 2023.
Anche per questo l’Amministrazione Denuzzo sembra particolarmente attenta ad alcune azioni simboliche che potrebbero imprimere nei francavillesi una percezione politica positiva del suo operato. Ecco allora la destinazione dell’ex area fieristica a parcheggio, il rifacimento e la pedonalizzazione di via Roma o ancora il primo lotto di realizzazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Fa da contraltare il pasticcio di comunicazione politica riguardo agli alberi da abbattere, trapiantare, non-si-sa-cosa in corso Umberto I: come non menzionarlo?
CITTÀ FUTURA, COME STAI?
Il “fritto misto” à la Denuzzo è animato da varie personalità di diversa provenienza politica, tenute insieme dal patto elettorale della Città Futura: una sigla che all’interno ribolle di varie anime e intenzioni, forse ormai superata dagli eventi di questi anni.
La squadra di Giunta non è sostanzialmente variata, anche per il mantenimento degli equilibri interni, salvo le dimissioni di Antonio Martina e l’ingresso recente di Giuseppe Ricchiuti, testimone dell’allargamento della coalizione al Movimento 5 Stelle.
Andando lista per lista, la civica “Idea per Francavilla” con a capo il presidente del Consiglio comunale Domenico Attanasi, ha scelto in origine di presentarsi alle ultime Amministrative 2018 tenendo in pancia sensibilità politiche differenti, ma capaci di portare voti. Anche grazie a questa scelta molto pratica e a bassa intensità idealistica, la lista è stata la più suffragata e ha eletto il maggior numero di Consiglieri. Ma a causa della stessa scelta, ha perduto dei pezzi per strada.
Nell’ordine, hanno lasciato la civica del Presidente Attanasi: Adriana Balestra, eletta in Idea e successivamente al Consiglio provinciale in quota maggioranza Denuzzo, e subito dopo passata all’opposizione nelle fila della Lega di Salvini; Dario Mancino e Giuseppe Bellanova, il secondo più suffragato della coalizione e nominato presidente dell’Ambito territoriale sociale di Francavilla Fontana, entrambi eletti in Idea e quindi approdati nel movimento “Direzione Francavilla” di ispirazione fittiana. Nello stesso movimento si è accasato Giacomo Gallone, il più suffragato in assoluto nelle ultime Amministrative ed eletto nel centrodestra. Storia diversa per l’ex assessore Antonio Martina (deleghe alle Politiche Ambientali, Verde Pubblico e Risparmio Energetico), anch’egli espressione di Idea, dimessosi l’11 ottobre 2021.
“Idea per Francavilla” oggi resta il pilastro portante del progetto politico che guarda a Denuzzo ricandidato Sindaco e il gruppo che ha più voce in capitolo rispetto alle scelte di alleanze e accordi.
La lista civica “Articolo 9” continua a esprimere due assessori: Maria Angelotti, con deleghe alla cultura, sport e turismo, e Sergio Tatarano, con deleghe alla mobilità urbana, diritti civili, scuola e digitale. L’attività del settore culturale, presidiato da Maria Angelotti, è stata di certo limitata dalla pandemia e sull’operato dell’assessore saranno i cittadini e gli addetti al settore a pronunciarsi: ma per questa prossima estate sono previsti spettacoli con artisti di calibro nazionale, uno stanziamento economico tanto rilevante quanto inedito e il ritorno della festa patronale, come una volta: un’estate col botto, verso le future elezioni.
Dal canto suo, Sergio Tatarano ha sicuramente intrapreso iniziative che hanno smosso l’opinione pubblica francavillese, dettando spesso l’agenda politica. La pedonalizzazione del centro, le piste ciclabili e il Pums, infine il Peba: polarizzante a modo suo, Tatarano ha fatto parlare di sé e ha contribuito fortemente alla definizione dell’identità di questa esperienza amministrativa. Quanto i cittadini lo abbiano capito e apprezzato, saranno le urne a raccontarcelo.
“Libera Francavilla” è la civica di sinistra che esprime in Giunta la vicesindaca Maria Passaro e l’assessore alle attività produttive Domenico Magliola: dopo la mancata elezione della Passaro alle scorse elezioni regionali, il movimento sembra essere destinato a un percorso elettorale in ripida salita. Nel solco della tradizione di sinistra, del resto.
Eletto in questa lista e fra i più suffragati, il consigliere Gino Fanizza, politico di esperienza che si è fatto notare per i suoi distinguo, la quantità di interpellanze e un certo dinamismo amministrativo. Tornerà a candidarsi con Libera Francavilla? Probabilmente resterà nel campo di Denuzzo, ma è ancora presto per capire con quale sigla vorrà collocarsi.
E i consiglieri di maggioranza? Dopo quattro anni di amministrazione, di dolce e di amaro, molti alla prima esperienza, è normale che i caratteri umani siano stati fortemente messi alla prova. C’è chi giura di non ricandidarsi più, altri sono già alla ricerca di consensi. Gli attuali consiglieri si ricompatteranno e troveranno nuove motivazioni a continuare nel momento delle elezioni? Probabilmente, forse, chissà: bisogna già pensare alle liste.
QUANDO È CAMBIATA LA STORIA: LE REGIONALI 2020
Settembre 2020. Da una parte la vicesindaca Maria Passaro, dall’altra l’ex Sindaco Maurizio Bruno. Un derby nel centrosinistra, entrambi per Emiliano Governatore di Puglia. Bruno si inabissa in una campagna elettorale porta a porta, voto per voto, non fa neppure comizi pubblici. Maria Passaro cerca consensi fra i cittadini, e da quella parte qualcuno confida nella durata della luna di miele fra l’Amministrazione Denuzzo e i francavillesi, immaginando un consenso elettorale per inerzia.
Alcuni rappresentanti della Città Futura si dividono poi fra candidati diversi, c’è chi vota anche per il centrodestra, c’è chi non comprende la portata del momento e lo snobba come una partita personale della Passaro. Risultato: vittoria inaspettata e sonante di Bruno, eletto Consigliere regionale. Maria Passaro fuori dal Consiglio regionale per un centinaio di voti.
È questo finora il vero punto di snodo della consiliatura di Denuzzo, la vicenda che al momento ne determina la situazione attuale: la vittoria alle Regionali dell’avversario Maurizio Bruno, che da allora ha ripreso nuovo vigore e con cui è oggi necessario tornare a fare i conti. Se Maria Passaro avesse preso quella manciata di voti in più, la vita per Città Futura oggi sarebbe assai più facile. Ma bisognava pensarci prima e questo è un altro film, roba da Sliding Doors.
VERSO LE AMMINISTRATIVE 2023: I PARTITI AI BLOCCHI DI PARTENZA
Partiamo dalle certezze, dunque: Antonello Denuzzo intende ricandidarsi a Sindaco ed è appoggiato dall’intera coalizione di Città Futura. A sostegno di Denuzzo le attuali sigle di maggioranza: Idea, Articolo 9, Libera Francavilla. Sta a guardare Direzione Francavilla, in attesa di collocarsi in campo, forse anche con il centrodestra. Lo schieramento per Denuzzo Sindaco 2023 sarà probabilmente allargato a liste civiche di supporto e al Movimento 5 Stelle, a cui è stato assegnato un assessorato in un’operazione di allargamento forse non troppo felice: a livello locale il M5S sembra essere evanescente, con chissà quali prospettive.
Un passo fuori e attualmente all’opposizione è il Partito Democratico con Maurizio Bruno, il grande vincitore delle ultime Regionali: Bruno non ha mai risparmiato critiche feroci all’Amministrazione Denuzzo, sia in Consiglio comunale sia sul profilo personale di Facebook, suo canale ufficiale. Ma al bastone ha alternato a volte la carota: parole e segnali di apertura a Denuzzo, che finora non hanno portato a nulla. Il Presidente Attanasi lo ha paragonato alla Penelope di Ulisse, che di giorno tesse la tela e di notte la disfa. E c’è da scommettere che da parte di Bruno ci sono altrettante rimostranze verso Denuzzo e i suoi.
Il Partito Democratico ha il mandato nazionale di cercare a tutti i livelli il “campo largo”, con il M5S e le altre anime di centrosinistra. Per questo la situazione francavillese appare anomala e senza dubbio finirà sotto i riflettori della dirigenza provinciale e regionale. Tuttavia il PD è pronto a presentarsi con un candidato alternativo a Denuzzo, nel caso non si raggiunga un accordo.
La vecchia coalizione di Bruno, versione 2018, ha perso la figura di riferimento dell’avvocato Luigi Galiano per i noti fatti giudiziari. Quell’area politica è al momento sguarnita di una guida e di una rotta univoca e quindi rischia di essere facile preda dei venti: si scomporrà – o ricomporrà – probabilmente intorno alle principali coalizioni o centri di potere, e da tutti i fronti si è già a lavoro per drenarne potenziali candidati consiglieri, per quanto possibile.
In fase di riorganizzazione il centrodestra, con Fratelli d’Italia che è al momento il motore politico di una possibile coalizione con Forza Italia, Lega, la civica di Euprepio Curto e altre sigle a sostegno. Obiettivo: rialzare la testa e recuperare il consenso elettorale perduto negli ultimi anni.
Le sigle minori stanno alla finestra, decideranno poi con chi andare, anche a seconda degli spazi promessi.
CHI SI ALLEA CON CHI? IL CENTROSINISTRA
Il Sindaco Denuzzo si ripresenterà con l’attuale coalizione, ma cerca un consenso più largo per blindare la rielezione. Sono stati diversi i contatti formali e informali con il Partito Democratico, che avrebbe anche rinunciato alla regola statutaria delle primarie per aprire a un patto elettorale con Denuzzo candidato unitario. Tuttavia non sembra esserci ancora la quadra, specie fra le principali personalità degli schieramenti: basti guardare a come Attanasi e Bruno non perdano occasione di beccarsi, sui social come nei Consigli comunali.
Da mettere a posto ci sarebbero le ambizioni e gli equilibri, i programmi e le intenzioni. L’apertura di Denuzzo al PD durante un Consiglio comunale recente, apparecchiata fra una delibera e l’altra, è sembrata piuttosto un chiedere a Bruno di scoprire tutte le carte.
Questa coalizione s’ha da fare? L’estate passerà veloce e se ne riparlerà “dopo la Madonna”: in assenza di una sintesi dal basso, a proporla o imporla dall’alto potrebbe essere lo stesso deus ex machina Michele Emiliano, che di fratture politiche ne ha ricomposte tante in queste ultime elezioni di primavera. Oppure ciascuno per la propria strada e chi vivrà, vedrà.
L’allargamento al PD di Bruno è sostenuto fortemente da Articolo 9, ponderato da Idea, ma osteggiato da Libera Francavilla: la vicesindaca Maria Passaro si chiamerebbe probabilmente fuori, in alternativa al PD e in nome del progetto di Città Futura che nacque come alternativo allo stile e alla politica della consiliatura di Bruno. Come pure fuori da un accordo allargato a Bruno si potrebbero chiamare i fittiani del movimento Direzione Francavilla.
Nella coalizione larga Denuzzo + Bruno rientrerebbero invece il renziano Nicola Cavallo, il Movimento 5 Stelle e probabilmente i sostenitori del movimento “Azione” di Carlo Calenda.
Se non ci sarà un accordo in quest’area, il Partito Democratico dovrà costruire un’alternativa: Maurizio Bruno, molto popolare fra i cittadini e con un consenso personale apparentemente in crescita, ha dichiarato di non volersi ricandidare a Sindaco e in altre circostanze ha promosso una candidatura femminile. Certo il PD dovrà estrarre dal cilindro una figura competitiva rispetto a Denuzzo, specie nell’ottica di un possibile confronto al ballottaggio in cui il candidato conta più dei partiti intorno.
CHI SI ALLEA CON CHI? IL CENTRODESTRA
Il partito più attivo nel centrodestra è al momento Fratelli d’Italia, che sta animando un confronto interno fra i movimenti della Lega per Salvini, Forza Italia, il movimento di Euprepio Curto e altri singoli – anche probabilmente dell’ex area di Luigi Galiano – da agglomerare in eventuali liste civiche.
Sono passati anni dai tempi d’oro del centrodestra pigliatutto, il consenso si è frantumato e oggi a Francavilla c’è da faticare: primo riunirsi, quindi accordarsi, infine azzeccare un candidato Sindaco adeguato, una personalità che sia trainante e con un valore aggiunto rispetto alle liste.
Non sarà facile e il rischio di comunicare un’immagine poco fresca e passata è dietro l’angolo, quando invece i cittadini attendono ormai le elezioni per esternare il proprio desiderio di “cambiamento”, purchessìa. Riuscirà il centrodestra a porsi come novità e alternativa credibile insieme? C’è voglia di riscatto e il vento della politica nazionale sembra a favore, ma poi contano soprattutto le liste.
In quest’area si colloca l’avvocato Antonio Andrisano, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, che più volte ha comunicato la sua intenzione di non volersi ricandidare. Sarebbe una perdita importante per la classe dirigente del centrodestra, ma non è ancora detto che Andrisano non torni sui suoi passi.
Dal canto suo, il senatore Luigi Vitali aderisce al gruppo di Forza Italia in Senato ma pare essere in rotta con la dirigenza provinciale e regionale del partito. La sua posizione, come forse anche durante l’ultimo voto delle Regionali, sarà importante per determinare gli equilibri degli schieramenti in campo.
E I CITTADINI FRANCAVILLESI A CHI DARANNO FIDUCIA?
L’umore dei francavillesi sembra essere una variabile secondaria in queste manovre di avvicinamento al voto. Quanto è ampio il consenso dei francavillesi intorno all’operato dell’Amministrazione Denuzzo? I cittadini accoglierebbero con favore un’alleanza fra Denuzzo e Bruno? Qual è il vero stato di salute elettorale del centrodestra locale? Spunteranno altri candidati autonomi e alternativi ai due principali schieramenti?
Non ci sono dati, sondaggi o informazioni che diano risposte in merito, né si possono ritenere i segnali social su Facebook un termometro politico accurato. Rispetto agli umori dei cittadini si può tuttavia osservare come, provati da anni difficili per tutti, questi esprimano bisogni semplici, ma che banali non sono per nulla: pulizia, decoro, opportunità, voglia di sentirti orgogliosi della propria città.
E forse proprio sull’orgoglio del dirsi francavillesi – come è accaduto nella vicina Mesagne – potrà giocarsi una parte decisiva della prossima campagna elettorale. Quale candidato Sindaco avrà tanto carisma da risvegliare questo sentimento? Chi saprà mostrare ai francavillesi una prospettiva di rinnovamento credibile?
In assenza di grandi proposte a prevalere sarà il solito voto-contro, la petramposcia elettorale, spesso scagliata addosso a chi nella circostanza rappresenta il potere, anche essendone stato pochi anni prima l’alternativa.
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