Uno dei momenti religiosi più attesi dai fedeli è il venerdì che precede la Domenica delle Palme e apre i riti della Settimana Santa. Per i cattolici questo giorno simboleggia il travaglio di tutte le madri in pena per i propri figli e in particolare la pena di Maria, madre di Gesù, che attraversa le strade del paese in cerca di suo figlio, su cui pende l’amaro calice del destino.
La Confraternita dell’Orazione e Morte di Francavilla Fontana sorse ad opera di un gruppo di cristiani volenterosi che si impegnavano a favore dei bisognosi, dei malati, dei carcerati. Il bisogno di dare degna sepoltura ai morti venne successivamente. Per espletare questa pia opera di carità, vestivano un sacco nero, prelevavano il defunto, lo accompagnavano in Chiesa e, dopo il rito funebre, lo seppellivano nella cripta. Con il passare degli anni quel sacco nero divenne la divisa ufficiale che, accompagnata da un copri spalle ed un copricapo, è ancora oggi l’abito di rito della Confraternita. Con il passare degli anni la fantasia umana ha creato ricami vari che abbelliscono il sacco, oggi chiamato camice, il copri spalle chiamato “mozzetta”, il copricapo, detto “cappuccio”, dalla particolare forma ad imbuto. Le effigie riportate sulla mozzetta sono il simbolo delle due aggregazioni fatte con le relative case madri in Roma: il 7 Aprile 1620, a richiesta dell’Abate Marco Antonio Forleo, con la Congregazione dell’Orazione e Morte di Roma, il 12 Marzo 1782 con quella dell’Addolorata. Da questa data prese il nome di “Reale Arciconfraternita dell’Orazione e Morte sotto il titolo dell’Addolorata”.
A partire da quell’anno, nel giorno della sua celebrazione – il 15 settembre e il venerdì antecedente le Palme – i confratelli e le consorelle potettero dispensare l’indulgenza plenaria Toties Quoties ed altri benefici spirituali trascritti in una tabella conservata nell’archivio della confraternita.
La statua dell’Addolorata poggia su un trespolo di legno ed è vestita con un abito e velo nero ricamati in oro, una corona in argento – dono della viscontessa spagnola D. Carmela Brost – un fazzoletto bianco per asciugare le lacrime, uno stiletto che trafigge il petto e rappresenta la profezia del vecchio Simeone, la fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù nel tempio, Gesù che incontra la Madonna sulla via del Calvario, la Crocifissione, la deposizione, la sepoltura. Altri mariologi sostengono che questo rappresenti i sette fondatori dell’Ordine dei Serviti sorto nel 1200.

Prima di essere messa sul trono o di uscire in processione il venerdì precedente la Domenica delle Palme – in passato anche il Giovedì Santo – la Madonna viene vestita da alcune consorelle eredi della viscontessa spagnola D. Carmela Brost, vedova di Giosuè Forleo, Sindaco della città nel 1832, che tramandò questo diritto con il testamento del 30 maggio 1879. Gli eredi custodiscono gli ornamenti, la corona in argento dorato, l’abito in seta, il manto ricamato in oro, una tovaglia per l’altare con i ricami in oro ed un fazzoletto bianco ricamato.

La processione segue il percorso dei Misteri e in passato i fedeli attendevano che la processione rallentasse per poter legare al velo di Maria le banconote o piccoli oggetti in segno di devozione. Inoltre, i fedeli mettevano sulle soglie delle porte o sui davanzali delle luci soffuse. Un’altra caratteristica di questa processione è il colore nero che predomina sia nelle vesti di confratelli e consorelle sia nelle vesti della Madonna dell’Addolorata. La processione del Venerdì di Dolore si svolge nel religioso silenzio dei fedeli, accompagnato dal suono della banda.
A cura del Servizio Civile Universale di francavilla Fontana – Progetto : Beni culturali in rete
Fonti:
Pietro Lobello, La reale Arciconfraternita dell’Orazione e Morte sotto il titolo dell’Addolorata in Francavilla Fontana
Città di Francavilla Fontana, Settimana Santa
Città di Francavilla Fontana – Assessorato alla Cultura e Turismo, Riti della Settimana Santa Francavilla Fontana – Fede e Tradizioni
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