La gestione della Villa Comunale “Pietro Palumbo” di Francavilla Fontana è stata revocata dal Comune a causa di numerose e gravi inadempienze contrattuali da parte della società concessionaria, Ommi Cooperativa Sociale. La decisione è stata ufficializzata con la determinazione n. 580 del 3 giugno 2024, firmata dal dirigente Vincenzo Colucci.
Questa concessione della villa ai privati fa parte dell’infornata di concessioni voluta dalla prima Amministrazione Denuzzo che hanno fallito o hanno suscitato accesi dibattiti e proteste.
Il contratto e gli impegni previsti per il gestore
Era il 16 giugno del 2021, quando il Comune di Francavilla Fontana decretava la vittoria del bando per l’affidamento della gestione dell’ex casa del custode, dell’anfiteatro e dei servizi di manutenzione della villa comunale “Pietro Palumbo” a favore dell’associazione temporanea di imprese (ATI) composta da Ommi Cooperativa sociale, Giba Srl e Diesse Srl.
Successivamente alla stipulazione del contratto, si è verificato lo scioglimento dell’ATI
e il rapporto contrattuale è proseguito con la società Ommi cooperativa sociale. Il contratto, sottoscritto dopo ben un anno, l’11 aprile 2022, prevedeva diversi obblighi per il concessionario, tra cui:
– La manutenzione ordinaria e straordinaria della villa.
– La gestione di un punto ristoro e la creazione di un dog-park.
– L’installazione di un sistema di videosorveglianza.
– Il rifacimento dei bagni pubblici.
– La manutenzione dell’anfiteatro e delle aree verdi.
Il gestore si era impegnate per 15 anni a pagare un canone di locazione pari a 14mila euro l’anno, assumendosi la responsabilità degli interventi di manutenzione straordinaria delle strutture date in uso, i servizi di custodia e vigilanza, la manutenzione e la gestione del verde pubblico.
Fra le altre proposte del gestore nel bando, c’era l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo di persone fragili, l’individuazione di un dog park, la creazione di un bar con laboratori artigianali di pasticceria e gelateria, l’organizzazione di circa 65 attività e spettacoli durante l’anno.
C’era inoltre l’impegno nella manutenzione straordinaria della ringhiera perimetrale del parco cittadino, dei cancelli di accesso, delle giostrine, la ristrutturazione dei bagni, l’installazione della videosorveglianza e un ampliamento dell’orario di apertura per ulteriori 12 ore settimanali.
Nonostante questi impegni, secondo il Comune di Francavilla Fontana molte delle attività non sarebbero state né completate né iniziate.
Le inadempienze riscontrate dal Comune
Durante la fase di esecuzione del contratto, secondo il Comune sarebbero emerse numerose violazioni degli obblighi contrattuali, “cui il concessionario non ha posto rimedio nonostante le numerose diffide ricevute”. Ecco quale riportate nella Determina:
– Mancato versamento del canone di concessione: il canone di concessione di € 14.000,00 annui non è stato versato per un totale di € 40.833,37.
– Mancata realizzazione del dog-park e del punto ristoro: progetti inclusi nella proposta iniziale ma mai avviati.
– Assenza di manutenzione sia ordinaria sia straordinaria dell’anfiteatro e delle aree verdi, che presenterebbero, secondo il Comune, condizioni di elevata insicurezza, in particolare per la stabilità precaria di alcuni alberi.
– Mancata installazione del sistema di videosorveglianza, come da progetto del gestore.
– Lavori ai bagni pubblici non completati entro il termine stabilito del 23 ottobre 2023 secondo il cronoprogramma del progetto.
– Mancata manutenzione straordinaria delle giostre: le attrezzature del parco giochi non sono state sostituite né integrate come previsto.
Le contestazioni e la risposta del concessionario
In risposta all’avvio del procedimento di risoluzione unilaterale comunicato dal Comune il 24 aprile 2024, Ommi Cooperativa Sociale ha presentato le proprie osservazioni il 9 maggio 2024. Tramite il proprio legale, il concessionario ha contestato le accuse di inadempienza, sostenendo che:
– Rendicontazione delle spese: Le spese sostenute per interventi e lavori, che sarebbero scomputabili dal canone concessorio, erano state regolarmente rendicontate. Tuttavia, il Comune non avrebbe contestato queste rendicontazioni, implicando un’accettazione tacita delle stesse e una compensazione dei debiti relativi al canone con i costi delle prestazioni eseguite.
– Manutenzione ordinaria e straordinaria: Gli interventi di manutenzione previsti dal contratto erano stati eseguiti. Per quanto riguarda l’impianto di videosorveglianza, erano in corso lavori di ammodernamento in conformità alla proposta progettuale iniziale.
– Lavori ai bagni pubblici: Erano quasi completati, eccetto per gli infissi, il cui ritardo era dovuto ai tempi di approvvigionamento dei materiali da parte del fornitore.
Nonostante queste dichiarazioni, il Comune ha ritenuto le giustificazioni insufficienti. Il sopralluogo del 13 maggio 2024 ha confermato che “grave è lo stato di abbandono della villa comunale e, in particolare, delle aree verdi e dell’anfiteatro, il cui stato manutentivo è ampiamente deficitari”.
Inoltre il Comune ha rilevato che i lavori ai bagni pubblici erano ben lontani dall’essere ultimati, lasciando l’area chiusa e non fruibile per l’utenza. Inoltre, le osservazioni del concessionario non hanno fatto menzione della mancata realizzazione del dog-park e del punto ristoro, progetti che facevano parte degli impegni contrattuali iniziali.
Le rendicontazioni presentate dal concessionario sono state giudicate inadeguate, mancando di una contabilizzazione dettagliata delle opere.
Conclusioni e prossimi passi
Alla luce delle inadempienze riscontrate, il Comune ha deciso di risolvere unilateralmente il contratto con effetto immediato, procedendo all’escussione della cauzione definitiva e alla segnalazione dell’accaduto all’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). La villa, attualmente chiusa al pubblico, sarà oggetto di nuove decisioni per garantirne la fruibilità e la sicurezza in futuro.
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