Centro di Carico Intermodale Francavilla, operazione fallita: la Stamplast si ritira, il Comune revoca l’affidamento

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Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Il Centro di Carico Intemodale di Francavilla resterà, almeno per ora, lo spreco di sempre: il Comune ha revocato l’aggiudicazione del bando per l’affidameno dell’immobile, bando vinto dal Gruppo Stamplast Spa che nell’ottobre del 2022 – unico partecipante – aveva manifestato il proprio interesse.

Dopo otto mesi dalla scadenza del bando e con un unico partecipante da esaminare, il 28 giugno scorso il Comune di Francavilla aveva dichiarato con Determinazione n. 711 il proprio nulla osta alla locazione del centro di carico intermodale, dal momento che “la verifica dei requisiti nei confronti dell’operatore economico Gruppo Stamplast Spa si è conclusa con esito favorevole”.

Di oggi, 21 luglio, la Determina n. 827 che prevede la revoca dell’aggiudicazione, “vista la nota dell’11 luglio 2023 con la quale il Gruppo Stamplast S.p.A. ha comunicato che, a seguito di ponderata valutazione, in relazione all’entità dell’investimento da effettuare per il recupero funzionale della struttura e della durata massima prevista per la locazione, non intende dar seguito alla sottoscrizione del relativo contratto, manifestando contestualmente il proprio interesse per la struttura in vista di soluzione alternative che l’Amministrazione comunale vorrà valutare”. Nei corridoi del Palazzo di Città si parlerebbe anche di una possibile vendita dell’Interporto, posto che ci sia un interesse privato in merito: non è chiaro però quanto questa strada sia giuridicamente percorribile.

Intanto nella Determina n.827 si sottolinea che la revoca avviene “per cause non imputabili all’amministrazione”, che ora potrebbe rivalersi sulla polizza fidejussoria sottoscritta dal Gruppo Stamplast Spa come presupposto alla partecipazione al bando.

La notizia dell’aggiudicazione del Centro di Carico Intermodale il 28 giugno scorso era passata stranamente in sordina, specie per una classe politica che produce quotidianamente contenuti social su vicende amministrative ben più trascurabili. Purtroppo è stato un silenzio “profetico”, che ha anticipato il ritiro ufficiale dell’unica azienda che si era affacciata all’idea di recuperare quella struttura sgarrupata. Della versione dei fatti secondo il Gruppo Stamplast Spa non si sa nulla di certo, per cui bisogna attenersi ai soli documenti ufficiali: sarebbe di interesse pubblico conoscerne le ragioni del ritiro, a partire da quelle esplicitate pubblicamente nella lettera dell’11 luglio scorso.

Il canone di locazione dell’immobile era stato stabilito dagli uffici comunali nella cifra di 140.000 euro l’anno, con la possibilità di scomputare gli investimenti necessari per il recupero e l’adattamento degli edifici. Il centro di carico intermodale occupa una superficie di 12 ettari, comprensiva di un’area di parcheggio esterna di 400 metri quadrati per i veicoli. La struttura originale è composta da 5 capannoni di circa 2.000 metri quadrati ciascuno e un edificio per uffici di 3.000 metri quadrati. Una parte dell’area ricadrebbe nella perimetrazione della Zona Economica Speciale (ZES) Ionica.

Nei mesi precedenti al bando dell’ottobre 2022, il centro di carico intermodale era già stato al centro di una consultazione di mercato per sondare l’interesse degli investitori privati. Ancora prima, un altro bando del novembre 2021 era andato deserto.

Oggi siamo di fronte a un altro buco nell’acqua: ci sarà un’ulteriore opportunità di recupero di quel monumento allo spreco di denaro pubblico? Per almeno i prossimi mesi, custodi di quel tratto di contrada Tiberio rimarranno la polvere e le sterpaglie, protagonisti di sempre.

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