Rappresenta con onore il nome di Francavilla Fontana per tutta l’Italia, lo fa per oltre cento giorni l’anno e ottiene ovunque riconoscimenti per la grande qualità artistica, ma Francavilla e le ultime Amministrazioni comunali non se ne sarebbero curate affatto: parliamo del Gran Concerto Musicale Municipale “Città di Francavilla Fontana”, la banda un tempo orgoglio e vanto della città e fra le ultime rappresentanti della tradizione bandistica meridionale, da ormai qualche anno costretta a trasferire la propria sede a Montemesola. Altra città, altra provincia, ma con il nome di Francavilla Fontana nel cuore.
“Al Comune di Francavilla Fontana pare arrivino spesso telegrammi di congratulazioni dalle località in cui ci esibiamo”, racconta l’organizzatore della banda Emanuele Spagnulo. “Ho saputo che ad alcuni di questi messaggi il Sindaco Denuzzo avrebbe pure risposto. Molto attento e molto gentile, ha anche conferito la cittadinanza onoraria al nostro direttore Ermir Krantja: ma dalla sua Amministrazione purtroppo non abbiamo ricevuto nessun sostegno né una sede nuova, finora soltanto parole“.
È un fiume in piena Spagnulo: nella banda come flicornista dal 1997, nel 2008 ne diventa organizzatore. Lo avevamo cercato per conoscere le novità di questa istituzione ormai centenaria e legata alla storia di Francavilla, a ridosso del tradizionale concerto sulla cassarmonica del 14 settembre, ricorrenza della Madonna della Fontana.
Troviamo invece un musicista deluso dalle promesse d’aiuto ricevute prima dall’ex Sindaco Bruno e negli ultimi quattro anni dall’attuale Sindaco Denuzzo che, a suo dire, non sarebbero state poi mantenute. “Soltanto parole”, ripete più volte amareggiato.
“Per anni abbiamo avuto una sede in via Lilla – racconta Spagnulo –, la via che da Palazzo Imperiali conduce a via Porta Roccella. Quella sede ci era stata assegnata dal Comune di Francavilla Fontana, la usavamo per provare e custodire partiture, oggetti e altri documenti importanti. Durante le prove si creavano capannelli di francavillesi per la strada, fermi ad ascoltare la nostra musica.
Nel 2014 il Comune ci ha chiesto di lasciare la sede: le richieste di posti alternativi in città rivolte alle Amministrazioni comunali sono cadute nel silenzio. Non possiamo permetterci di pagare un affitto, per questo abbiamo colto l’occasione di alcuni locali gratuiti a Montemesola”.
– Da Montemesola in tutta Italia, per buona parte dell’anno.
“Suoniamo durante le feste più importanti nel Mezzogiorno d’Italia, in quelle piazze la banda di Francavilla c’è sempre: specie in alcune regioni come la Campania, dove le feste patronali sono molto sentite, siamo presenti a Sorrento, Caserta e altri paesi. Per fortuna oggi riusciamo a selezionare ed evitiamo invece occasioni in cui le bande non sono valorizzate. Negli ultimi anni la Banda di Francavilla è stata invitata anche in festival internazionali, come a Trento, unica banda in Italia”.
– E tutto questo senza alcun sostegno economico da parte del Comune di Francavilla Fontana?
“Nel passato la banda ha beneficiato di un contributo minimo da parte del Comune per sostenere le spese di gestione: e ti garantisco che sono tante, dal trasporto alla divisa, dalla pubblicità alle brande. L’ultimo Commissario Prefettizio ha azzerato quel contributo e non se ne è più parlato.
Nel 2018 l’Amministrazione Denuzzo mi era sembrata più sensibile al tema culturale e che fosse davvero orgogliosa della banda municipale di Francavilla. Ci è stata promessa la struttura che prima ospitava la Croce Rossa sulla via per San Vito dei Normanni, accanto alla Polizia Municipale. Ma non se ne è fatto ancora nulla: non capisco quali siano i meccanismi che impediscano un impegno formale con la banda.
Non abbiamo neppure un luogo ufficiale dove esporre i tanti riconoscimenti, non c’è un museo per questa istituzione centenaria. Le altre bande musicali maggiori sono tutelate dalle Amministrazioni comunali che ne riconoscono il merito artistico e le potenzialità in termini di promozione del territorio: penso a quelle di Gioia del Colle, Rutigliano, a Conversano c’è addirittura un circolo musicale con un museo. Eppure proprio la banda municipale di Francavilla ha mantenuto negli anni un crescendo di qualità.
Nel passato si era orgogliosi della banda cittadina: all’apertura della stagione concertistica c’era addirittura la benedizione da parte dell’arciprete in Chiesa Madre. Andavamo anche a teatro per uno spettacolo offerto ai cittadini o è capitato che suonassimo di mattina per gli studenti. Oggi non c’è più attenzione. A fronte del contributo che prendevamo nel passato, facevamo più concerti a Francavilla.
– Di che contributi parlate? Quali cifre?
“Non credo che un contributo di 10mila euro a sostegno della banda sia un grande sforzo per l’Amministrazione comunale. Portiamo in giro per l’Italia il nome di Francavilla con grande onore.
A volte e per fortuna, ci sono aziende locali e cittadini francavillesi, anche emigrati, che fanno alcune donazioni. Li ringraziamo per lo sforzo e l’impegno, ci sono molto d’aiuto”.
– Come funziona oggi la Banda Municipale di Francavilla Fontana?
“Siamo strutturati come associazione musicale e i nostri musicisti sono regolarmente assunti. Contiamo circa quaranta componenti, tutti professionisti, insegnanti di musica, laureati e laureandi nei Conservatori: tutti musicisti che trovano nella banda un’opportunità di lavoro. Vengono quasi tutti dalla Puglia, con alcuni calabresi e lucani”.
– E i musicisti francavillesi?
“Quest’anno non ce ne sono, ma negli anni passati sì. Abbiamo invitato soprattutto i più giovani a seguirci, ma capita che preferiscano un impegno saltuario in bande locali minori. Seguirci significherebbe lavorare per almeno centodieci giornate di lavoro l’anno, cioè suonare per mestiere.
E poi c’è da sostenere la routine della tournée: per esempio, a settembre la banda ha viaggiato dal 3 al 10, fra la Puglia e la Campania. A volte si dorme nel pullman, quando ti danno un alloggio devi accomodarlo, facciamo i turni per cucinare, devi lavarti divisa e indumenti. È una vita dura, nonostante la ricchezza dell’esperienza umana e formativa.
Molto più comodo per alcuni impegnarsi saltuariamente in processioni e funerali con le bande più piccole.
A volte abbiamo coinvolto musicisti francavillesi più adulti: magari non davano un grande apporto artistico, ma erano comunque della città e li abbiamo portati con noi.
Ho anche provato a creare un vivaio di giovani francavillesi, ma il risultato è che ti guardano male: nonostante i buoni rapporti personali, pensano che tu voglia togliere il lavoro dei funerali e delle processioni. Invece per i più giovani è un’opportunità di crescita professionale esibirsi con colleghi che hanno studiato musica e suonano per mestiere. Di certo non vogliamo sottrarre lavoro a nessuno, quei tipi di impegni non rientrano nei nostri progetti”.
– Quanta attenzione fate all’aspetto artistico delle vostre esecuzioni?
“Intanto c’è una grande continuità negli elementi della banda: abbiamo solisti stabili ormai da decenni che garantiscono qualità. Ma la vera fortuna della banda e il merito della sua crescita è legata soprattutto alla direzione del Maestro Ermir Krantja, che dal 1995 ci guida ininterrottamente. Ormai ci dirige con gli occhi e negli anni si è immerso totalmente nello stile bandistico, diverso dall’orchestra.
Vi spiego. Tutte le bande suonano il repertorio basato sulle trascrizioni classiche dei fratelli Abate da Squinzano, che prevedono l’impiego anche di cinquanta strumenti diversi. Il problema è che l’organico delle bande oggi è minore e mancano strumenti importanti come il flicorno contralto, la tromba bassa, la tromba in Mi bemolle. Le bande continuano a suonare il repertorio degli Abate e di conseguenza ci sono degli evidenti vuoti sonori.
Il Maestro Krantja ha invece il merito di aver trascritto di suo pugno per la banda il repertorio sinfonico e lirico: ha trascritto l’Aida, la Traviata, il Trovatore, il Rigoletto, la Tosca e tanto altro, rielaborando queste opere per l’organico attuale. Per questo non ci sono vuoti sonori, tutti i colori musicali vengono rappresentati e questo consente alla nostra banda di porsi fra le migliori in Italia. Fatto confermato dai tanti riconoscimenti e dal continuo tour per tutto il Paese.
Allo stesso tempo Krantja ha portato un’altra innovazione. Nelle vecchie trascrizioni c’erano pezzi adatti al mattino, perché duravano meno, e altri più lunghi, adatti alla sera. Nelle sue trascrizioni Krantja ha superato questa differenza rendendo il repertorio flessibile e quindi eseguibile sia al mattino sia alla sera. Questo ha permesso alla Banda Municipale di Francavilla di eseguire alla sera un repertorio prima inedito, cosa che per le altre bande, prive di nuove trascrizioni, non è possibile replicare.
Krantja ha anche scritto composizioni originali: una sua marcia, “I francavillesi”, è dedicata proprio ai cittadini di Francavilla Fontana”.
– Nonostante tutto questo, denunciate una disattenzione da parte della politica: eppure la città ha un’ottima Scuola Musicale comunale e investe migliaia di euro per la musica (quest’anno almeno 140mila), fra concerti e festival jazz. Perché accade?
“Le coincidenze porterebbero a pensare che si fa tutto in funzione dei voti: la banda locale fatta di francavillesi porta i voti, la squadra di calcio porta i voti, la squadra di basket porta i voti. Ma sono coincidenze, appunto.
Il 17 novembre 2015 ho portato la banda a suonare in una udienza dal Papa: avevo chiesto al Comune un vigile con il gonfalone di Francavilla e un pullman per il viaggio. Due giorni prima del concerto, il Comune ce li ha negati. Però hanno concesso i pullman per portare gli ultras in trasferta con la squadra di calcio.
In un’altra riunione, un assessore delle Amministrazioni passate si fece scappare che addirittura avremmo dovuto dare noi un contributo al Comune e non viceversa, dal momento che, secondo questo politico, sarebbe stato il nome di Francavilla a consentirci di collezionare date per l’Italia. Lasciamo perdere…”
Mentre ci congediamo, Emanuele Spagnulo trattiene altre parole ed è sinceramente rammaricato. Gli auguriamo che presto tornino con una sede a Francavilla.
“Vorremmo che la banda fosse davvero municipale e questo non fosse solo un aggettivo ma un modo di percepire una realtà musicale che davvero si impegna a far conoscere e onorare Francavilla per tutto il nostro Paese.
Non basta dire una volta l’anno, durante la Festa Patronale, che la banda di Francavilla è un’eccellenza. Sono solo parole, intanto noi fatichiamo a tirare avanti senza un sostegno concreto”.
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