Il Consigliere provinciale e comunale Mimmo Tardio (Articolo 9), attraverso un post su Facebook, interroga il Consigliere regionale e potenziale candidato sindaco Maurizio Bruno (PD) rispetto alla sua visione di come vorrebbe che fosse il Partito Democratico e tutta la coalizione di centrosinistra che si appresta a competere per la prossima tornata elettorale.
Di seguito l’intervento di Tardio:
“In questi giorni è apparso sulla stampa un appello firmato da venti intellettuali, vicini al PD e ai Cinque Stelle, che chiedono una radicale discontinuità per costruire un campo progressista. Chiedono che si ragioni in tutte le realtà della sinistra, da quelle nazionale e quella locale, di superare le divisioni creare un progetto unitario.
Tra questi c’è Rosy Bindi, mia carissima amica di tante entusiasmanti scelte.
C’eravamo quando la Democrazia Cristiana implose per rinascere Partito Popolare.
C’eravamo quando finirono DS e MARGHERITA e si dette vita al PD.
C’eravamo con l’attestato di soci fondatori e, c’ero, come delegato regionale, a rappresentare la candidatura di Rosy Bindi alla segreteria del PD, in antitesi democratica alla sola candidatura di Walter Veltroni.
Oggi non più. E invece di “incoraggiare un confronto, che serva a imparare la lezione della sconfitta e ricominciare insieme” si presenta il vecchio e logoro rituale di un’inconcludente resa dei conti interna, che alla fine si riduce sempre a una conta “fratricida”, in tutto i sensi.
La sconfitta, dice Nichi Vendola, “non è perdere, ma perdersi”. Perdere il radicamento sociale della nostra gente, perdere una lunga parte della realtà giovanile, che vive con angoscia e paura la precarietà del lavoro, le crescenti disuguaglianze economiche, il declino del welfare, la fragilità delle istitu pubbliche messe in evidenza dalla crisi climatica, dalla pandemia e dalla guerra. Dovremmo ascoltare le ragioni di un terzo abbondante del Paese che non vota più.
Quando parla la destra capisco tutto e, quando parla la sinistra, fatico a capirci qualcosa!
Quale parola chiave propone il Consigliere Regionale Bruno per la sua ipotetica coalizione?
Quale progettualità che non sia una sommatoria prova di identità, se non l’accaparramento del potere, contro tutto e tutti?
Quale rilancio del PD riparte da Francavilla, se non quello di tagliare i ponti con chi in questi anni ha votato, alle regionali e alle politiche, il Centrosinistra?
Forse c’è il perverso desiderio di vendicare una sconfitta subita nel ballottaggio del 2018, e mai digerita?
Se questo è il messaggio nuovo del PD di Francavilla Fontana, dopo il 25 settembre, è completamente all’opposto dell’appello di questi intellettuali. Saremo, invece, testimoni di uno stato confusionale e schizofrenico di uno stratagemma già visto e ripetuto, come se in questi anni non fosse avvenuto nulla. NULLA.
Ciò che appare molto chiaro è che si voglia solo avvelenare la politica locale, si vuole attivare la macchina del fango per distruggere la dignità e l’onestà intellettuale di chi esercita una funzione politica ed istituzionale.
Questo è il vento del rinnovamento e del cambiamento che viene dal PD della Regione Puglia con Emilisno, Decaro e lo stesso consigliere regionale?
Io continuo a credere e a sperare nell’appello di queste persone serie e sagge che faremmo bene ad ascoltare”.