“È svampato, signò”. Questo deve aver pensato chi per primo, dopo il ponte di Ognissanti, si è reso conto che qualcosa non andava nei server dell’ufficio protocollo del Comune di Francavilla Fontana. E poi la sorpresa, che ha messo in ginocchio il sistema informatico dell’Ente: pare infatti che i dischi rigidi che conservano tutta la documentazione, gli atti amministrativi, “le carte”, d’un tratto, non sarebbero stati più accessibili.
Lavorando con la fantasia, potremmo immaginare qualche tentativo maldestro di rianimazione. Spegni. Riaccendi. Riavvia. Soffia. Niente, non va.
Di certo c’è che le pubblicazioni sull’Albo Pretorio sono ferme al fatidico 2 novembre 2023: un giovedì nero, in tutti i sensi.
Al momento i cittadini brancolano nel buio, bocche cucite a Palazzo Imperiali, nessuna comunicazione ufficiale nonostante i disservizi. Alcune voci bisbigliano di due dischi di memoria su quattro fuori uso, prontamente inviati in assistenza al nord. Emigrati in cerca di salvezza.
Nel frattempo, trascorse due settimane di silenzio amministrativo, non è ben chiaro come la macchina burocratica stia operando. Sembrerebbe che già alcuni progetti siano saltati per l’impossibilità di rispondere telematicamente ai bandi. Allo stesso modo, le comunicazioni dell’Ente verso l’esterno, le disposizioni di pagamento, le stesse pec – tutto, praticamente – sarebbero interrotte.
Alla radice del problema ci sarebbe, ma siamo sempre al livello delle fantasie, la resistenza di caricare tutto il contenuto dei dischi su un dispositivo virtuale, il cosiddetto cloud.
Sta di fatto che il sistema informatico del Comune di Francavilla da giorni funziona a meno di mezzo servizio. Nella società digital-distopica che viviamo potremmo dire che Francavilla, al momento, è senza governo. Ma anche questo, forse, sarebbe uno scenario fin troppo ottimistico.
Non resta, quindi, che sperare che gli abili informatici possano trovare una soluzione e, nel frattempo, rispolverare macchine da scrivere e fogli protocollo.