Francavilla, Radici 021: “Costretti a essere sfruttati qui o a fuggire”. L’appello ai giovani francavillesi

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Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Dopo la comparsa dei manifesti quasi anonimi, il movimento Radici 021, invita a firmare un appello principalmente rivolto ai giovani Francavillesi “costretti ad essere sfruttati qui o a fuggire da questa terra senza opportunità e prospettive”.

Di seguito il testo dell’appello.


“Ma c’è fine è fattu lu figghiu di Maria?” 

“Eh we Concè si è trasferito allu Nord cu acchia fatia, ca qua non ni stai” 

Quante volte abbiamo sentito questa frase?

Quante volte hai pensato, prendendo l’Intercity in stazione alla fine delle vacanze, a quanto sarebbe bello restare qui a Francavilla, se vi fosse possibilità di studio e del lavoro che ti piace?

Quante volte, mentre lavoravi ipersfruttato, hai pensato a quanto non sia giusto non poter ambire a qualcosa di meglio qui a Francavilla?

E se, per una volta, ci pensassimo tutti insieme e facessimo davvero qualcosa per noi e per la nostra città?

Siamo le migliaia di giovani costretti ad essere sfruttati qui o a fuggire da questa terra senza opportunità e prospettive. Vogliamo un futuro a Francavilla, per noi e per le nostre famiglie, vogliamo dare una possibilità vera alla nostra terra, priva di lavoro. Anche se molti di noi vivono lontano, vogliamo mettere a disposizione del nostro territorio le nostre capacità e intelligenze.

Siamo stanchi di essere etichettati come il futuro di questa città, quando invece dovremmo essere il presente, procrastinati dai politici di turno di generazione in generazione.

Siamo stanchi di vedere che “tutto cambia per rimanere uguale”, è il momento di organizzarsi!

Siamo i figli di questa terra e crediamo ancora in un cambiamento possibile e urgente, per una città che ha allevato una generazione di giovani che merita nuove opportunità e prospettive, che merita di poter decidere sul proprio futuro senza delegare più la responsabilità di ricostruire la città alle stesse persone che hanno distrutto Francavilla davanti ai nostri occhi.

Francavilla è diventata una città che rifiuta i suoi giovani! Sono oltre 2000 i francavillesi emigrati per motivi di studio o lavoro a seguito della crisi economica, costretti alla fuga, a ricevere i famosi ‘pacchi da giù’ per sentirsi meno lontani. Queste storie non sono numeri frutto del caso ma della totale assenza di politiche di sviluppo che, consegnano a chi verrà un domani un territorio a forte rischio desertificazione, con scarse possibilità di trovare un impiego di qualità, ben retribuito e che valorizzi gli studi e la formazione di chi ha potuto permettersele.

Noi giovani francavillesi vogliamo il riscatto per la nostra terra! 

Nonostante i leggeri miglioramenti degli ultimi 8 anni, alla nostra generazione rimangono ancora briciole da spartirsi, poco inclusa nelle scelte politiche della città. 

Esiste un’altra Francavilla che investe in spazi, nelle politiche giovanili e del lavoro, nella salute mentale nella ricerca e nell’innovazione, quella di cui la nostra generazione sparsa a Bari, Lecce, Torino, Milano, Roma, Bologna o all’estero sente la mancanza.

Siamo cresciuti in una città che non ha mai realmente investito sulle tante potenzialità di rilancio economico e di costruzione di un nuovo modello di sviluppo. Vogliamo che si riparta da qui: dalle nostre radici, dai settori agro-alimentari, dal turismo, dalla cultura, dalla possibilità di avere un’università, dando risalto all’innovazione e soprattutto ai nostri talenti. Sogniamo una città in fermento e a misura di cittadino che sappia accogliere le nostre esperienze e i nostri progetti.

Vogliamo che le ragazze ed i ragazzi che cresceranno in questa città non vedano quello che abbiamo visto noi: la microcriminalità dilagante, l’impoverimento, l’assenza di lavoro, lo stato di abbandono e di immobilismo sociale in cui siamo costretti a crescere, in assenza di qualsiasi forma di socialità e aggregazione. Siamo una generazione con i sogni infranti, a cui non è stata offerta una prospettiva diversa, costringendoci a metterli nel cassetto alla ricerca di un lavoro dignitoso e di certezze che sembrano un miraggio.

Vogliamo una politica che dia un indirizzo ed un futuro al nostro territorio, che dia risposte alla nostra generazione e alle grandi sfide che ci troviamo davanti. 

Vogliamo una città che ci possa accogliere, per costruire qui la nostra vita contribuendo alla crescita e allo sviluppo sostenibile del nostro territorio. 

Se nessuno fa i nostri interessi, li porteremo avanti da soli!

Non possiamo più aspettare, c’è in gioco il futuro della nostra città! 

Sottoscrivi l’appello, ti contatteremo per le prossime iniziative e passa dai nostri social @radici021

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