Forse non tutti i francavillesi sanno che Daniele Argentiero, inappuntabile titolare del Bar Chopin, è un vero talento fotografico. Ne dà prova in questo piccolo progetto fotografico che riesce ad andare oltre lo sguardo classico, a volte stereotipato e purtroppo banale, con cui la Settimana Santa viene spesso raccontata.
Il suo è uno sguardo diverso, frutto di tanta cultura dell’immagine e una curiosità che si traduce nel ricercare il dettaglio che fa la differenza, mette a fuoco, enfatizza e a volta ribalta il senso.
“Fotografare i riti della Settimana Santa è un esercizio facile – ci racconta Daniele -, non bisogna essere Fotografi per riuscire a portare a casa una serie di immagini. Non posso certo esimermi da questo approccio, i Riti hanno il fascino ‘esotico’ e la giusta dose di folklore che ogni fotografo sogna di immortalare.
Il mio sguardo però è mutato nel tempo e di conseguenza sono cambiati i parametri della mia ricerca, passati da foto “cartolina” a foto che potessero perdere i loro bordi.
Da qui la necessità di incrociare gli sguardi delle statue o di rendere indefinibili i corpi che si muovono in processione. L’obiettivo era di rendere vivi i protagonisti inanimati (le statue) e privarli degli spettatori con un’anima (noi).
Il viaggio, per ora sospeso, è ancora in corso”.
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