Il fallimento dell’Amministrazione Denuzzo nelle “privatizzazioni” dei beni pubblici: PD, dove sei? 

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Sottosopra, il Podcast di Paesituoi.News – Puntata 02

Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Non che ci fosse bisogno di ulteriori conferme: la direzione verso il disastro era abbastanza chiara già da subito. Ma fa bene ricordare come l’ostinazione dell’Amministrazione Denuzzo a favore della gestione privata dei beni pubblici si sia rivelata fallimentare, lacunosa e foriera di contestazioni.

L’ultimo episodio di qualche giorno fa riguarda la villa comunale: assegnata con bando nel 2021, dopo tre anni il Comune si accorge delle inadempienze del gestore e gliele contesta. L’Amministrazione comunale si ricrede e revoca la gestione: in altri termini ci ha messo più di tre anni per prendere atto che la villa è rimasta al palo ed è anche probabile che, visto che “tanto c’è il privato”, non siano stati più valutati finanziamenti pubblici per migliorare le condizioni del principale polmone verde della città.

Abbiamo perso tempo, scusate: “L’esperienza che avevamo provato ad avviare non ha evidentemente funzionato”, accompagna il “dispiacere” del Sindaco Denuzzo diramato sui social. E col tempo i cittadini francavillesi hanno perso anche i servizi: bagni pubblici, dog park, adeguamento dell’anfiteatro e tutto quanto sarebbe stato bello vedere, ma che il Comune ha certificato che non si è mai visto.

L’episodio della villa è un caso isolato? Purtroppo no, e la stessa furia privatizzatrice del primo mandato di Denuzzo ha riguardato altri beni pubblici. 

Il campo di calcetto nel quartiere San Lorenzo, dato in gestione nel 2022 a un’associazione che prometteva economia, adeguamenti e investimenti: il contratto è stato revocato dopo un anno. Cosa si sa di quel campetto recuperato anni fa con fondi legati a progetti di inclusione per la legalità? Nulla, sparito dai “radar della politica”, come ama definirli il primo cittadino. Un’occasione persa per uno spazio di integrazione giovanile in un quartiere periferico: forse quel campetto non fa parte della riqualificazione urbana e umana della zona? 

E mentre si aspetta che qualcosa accada e magari la politica si svegli improvvisamente, quel campo di calcetto, rimasto chiuso e inutilizzato, ora vive una vita parallela: i ragazzini del quartiere se ne sono riappropriati e ci giocano nonostante l’assenza di politica, gestore e condizioni di sicurezza. Quando la natura si riprende i suoi spazi.

Anche la gestione degli edifici scolastici rientra nella casistica delle contestazioni. Nella Determina 225 del 28/02/2024 si legge di un episodio che fornisce elementi preziosi di riflessione sulla qualità della gestione del patrimonio pubblico e dei relativi controlli. Ecco i fatti riportati nel documento di fine febbraio scorso: la cooperativa che gestisce l’asilo nido “Le Coccinelle” dal 2021 non aveva mai pagato il canone pattuito con il Comune accumulando un debito di € 85.320,00. In risposta alla contestazione, sopraggiunta dopo 3 anni, la cooperativa ha riconosciuto il debito, ma ha chiesto anche un pagamento dilazionato in 4 rate mensili.

Non è dato sapere se il concessionario abbia saldato il debito con le casse dei francavillesi. Tuttavia è certo che il Comune ha aspettato anni, probabilmente non ha controllato e in più non ha richiesto interessi di mora o penali: meglio di una banca, con anticipi finanziari a tasso zero.

Altro bene pubblico, altra corsa: il bando per l’assegnazione ai privati della gestione del Palazzetto dello Sport è stato invece oggetto di attenzione da parte dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che ne ha contestato alcuni aspetti formali. L’Amministrazione è dovuta intervenire con alcune modifiche. Ma ciò che fa pensare sono state le critiche aspre da parte della maggiore società di basket cittadina verso una gestione che sarebbe stato opportuno tenere in capo al Comune, garantendo così un accesso paritario alla struttura. 

Probabilmente l’unico caso di successo nella gestione privata di un bene pubblico a Francavilla riguarda lo stadio comunale, per il quale stavolta il privato – la Virtus Francavillaha investito risorse proprie per migliorare la struttura: curva, tribuna, efficientemente energetico e tanti altri adeguamenti.

E durante la conferenza stampa del 1 giugno scorso non è mancata una nota polemica verso l’Amministrazione Denuzzo da parte del patron Antonio Magrì, che ha accennato a disparità di trattamento nelle condizioni di gestione dei beni pubblici a Francavilla: “Abbiamo preso anche l’onere della gestione di uno stadio che al Comune costava 100mila euro l’anno, a noi costa anche più di 150mila l’anno. Ci siamo impegnati a fare investimenti fino un milione di euro, cifra superata fra tutti i lavori documentati e rendicontati”.

Nessuno ci regala niente – ha concluso Magrì -. Abbiamo fatto delle polizze fideiussorie a garanzia di questi lavori. Paghiamo il fitto. Non abbiamo contributi. Ma non si possono usare due pesi e due misure affidando la gestione di beni pubblici a condizioni diverse”. Che si riferisca al contratto del Palazzetto dello Sport che prevede un contributo annuale e agevolazioni a favore del gestore?

E a questo punto, data la situazione, verrebbero in mente altre domande: il Comune ha verificato o sta verificando che i vari concessionari di beni pubblici stiano pagando tasse comunali, come la Tari, o servizi accessori prestati dal Comune?

Mentre si affacciano nuovi fronti polemici su altri beni pubblici affidati ai privati, non ci aspettiamo retromarce da parte dei protagonisti del primo mandato di Denuzzo. Fa invece strano il silenzio del Partito Democratico, così duro sull’argomento quando era opposizione, così silenzioso oggi che è maggioranza relativa.

PD, dove sei? Hai cambiato idea? E se l’hai cambiata, potresti raccontare ai cittadini qual è la tua nuova opinione politica in merito alla “privatizzazione” dei beni pubblici e all’attuale qualità della gestione da parte dei privati a Francavilla?

L’impressione è che di fondo ci sia la solita incapacità amministrativa che fa il paio con una strutturale mancanza di idee, prima ancora di risorse. Sarebbe bello essere smentiti, ma finora i fatti sono lì, un muro contro cui le chiacchiere vanno a sbattere.



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