Dicono che il tempo si guasterà di nuovo e che “ci rovinerà Pasqua e pasquetta!”, ma intanto di una giornata di sole ne avevamo assolutamente bisogno. Nel primo pomeriggio Francavilla appare assopita. Al sole si riscalda la pelle ma basta spostarsi all’ombra che subito un vento frustra persino il pensare.
È da giorni che non si è liberi di pensare e la quiete più che necessaria è ben accolta. Che differenza fa un sol giorno di luce fra molti di grigiore mi fa pensare a quando, ieri sera, durante la processione, subito dopo Gesù in croce è passata quella stessa croce con solo una stoffa bianca affissa e svolazzante ai lembi. Era come se fosse passata la stessa statua, identica, ma la differenza era enorme, assoluta. La differenza di come basti sottrarre un elemento o una persona da un contesto che tutto cambia. Per questo il torpore piacevole che ho avvertito avvolgere Francavilla nel pomeriggio m’è parso un simbolo di ripresa nella presenza della luce calda come di una classica giornata di primavera.
Che poi è primavera ma in questi giorni appena trascorsi sapevamo solo fosse questo e quello. I sepolcri e la processione. I pappamusci scalzi e vanno a due a due per le vie, le chiese, i crociferi anche loro incappucciati che sorreggono su di una spalla il peso di grandi travi di legno a forma di croce che per antonomasia chiamiamo “li croci”, le statue, i rosari, le preghiere. Per non parlare dei resoconti che aprono ad “un’altra” settimana santa, quella vissuta direttamente dai francavillese, e dai forestieri, semplici curiosi o coloro che hanno raggiunto i propri familiari non lasciando nemmeno un posto libero nelle strutture ricettive.
Che ne è il giorno dopo di questa lunga serie di co-protagonisti alla creazione della settimana santa? I gatti della “chiazza ti li iatti” , passando da dietro la Chiesa Madre, stanno ritti sulla soglia di casa a prendere il sole e guardano dritto negli occhi, le strade sono assorte in una stregata sonnolenza, il portone dei Carissimo su via Roma è aperto lasciandosi spiare dalla vetrata principale, mentre in Villa uno stormo di ragazzi occupa e anima il campo di basket lasciando scivolare via le impressioni di questi giorni tra una schiacciata e l’altra.
Il Diario della Settimana Santa di Francavilla Fontana è a cura di Ritanna Attanasi.
—
Potrebbe interessarti anche: