Le associazioni animaliste brindisine insieme contro il randagismo: “Un serio impegno per raggiungere un obiettivo comune”

Da non perdere

Il nuovo Podcast

Sottosopra, il Podcast di Paesituoi.News – Puntata 02

Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

La primavera, per le associazioni animaliste, è il periodo più critico dell’anno, a causa dell’aumento delle cucciolate di cani randagi che richiedono cure, attenzione e, nella migliore delle ipotesi, adozioni responsabili.

Il Cobriass (Coordinamento Provinciale Associazioni Animaliste e Ambientaliste) ha da sempre cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una campagna preventiva e di sterilizzazione per evitare che il fenomeno del randagismo si ripeta ogni anno o, almeno, che non aumenti.

“Siamo fermamente convinti – si legge in un comunicato stampa del Cobriass – che uno dei passi fondamentali per raggiungere questo obiettivo sia una continua sensibilizzazione e comunicazione sul tema, nonché una maggiore presenza delle istituzioni preposte alla tutela e alla gestione del randagismo sul territorio.

Per questo motivo, il 13 marzo 2021, il coordinamento ha inviato una comunicazione urgente tramite PEC al Servizio Veterinario ASL/BR, rivolta al Direttore Generale Dott. Pasqualone, con l’oggetto: “Sollecito campagna di sterilizzazione dei cani randagi e padronali”.

L’obiettivo principale del messaggio era di richiamare l’attenzione sul fenomeno del randagismo, attraverso una serie di punti precisi, basati sulla nostra lunga esperienza sul campo, che riportiamo di seguito:

  1. Sterilizzazione dei cani randagi: collaborazione con le associazioni animaliste per censire i branchi di randagi nelle zone rurali e nelle masserie, principale fonte delle numerose cucciolate che si trovano sul territorio.
  2. Sterilizzazione dei cani padronali: concentrazione degli sforzi sulle fasce più deboli della popolazione, dove purtroppo si registra un elevato numero di animali accumulati e una facile riproduzione (zone periferiche con elevato disagio sociale). L’ASL/BR ha intrapreso un’iniziativa in tal senso solo nel biennio 2010-2011, ma da allora non sono state prese ulteriori azioni, ad eccezione della collaborazione di pochi professionisti che continuano ad impegnarsi in questa direzione.
  3. Utilizzo dei canili sanitari e degli ambulatori veterinari attrezzati: si richiede all’ASL di mettere a disposizione le strutture già esistenti, conformi alle normative vigenti, per eseguire interventi di sterilizzazione dei cani randagi, seguiti dalla loro reimmissione sul territorio (L.R. 02/2020).
  4. Incentivazione delle sedute di sterilizzazione delle colonie feline: utilizzo di tutti gli ambulatori veterinari attrezzati con sale operatorie e personale sanitario disponibile per evitare lunghi spostamenti da parte dei volontari verso ambulatori lontani dalle colonie di riferimento. Attualmente, vengono effettuate sterilizzazioni settimanali solo negli ambulatori di Cisternino, Francavilla Fontana e Brindisi.
  5. Campagne di Microchip Day gratuiti.
  6. Sensibilizzazione nelle scuole.

“Purtroppo – prosegue il comunicato stampa – dobbiamo constatare con rammarico che non abbiamo ricevuto alcuna risposta alla nostra comunicazione e nessuna azione è stata intrapresa per migliorare la situazione dei randagi sul territorio.

Siamo fiduciosi che questa volta otterremo una risposta cortese e tempestiva da parte dell’ASL/BR, e pertanto invieremo nuovamente il nostro messaggio anche ai direttori di dipartimento dell’area veterinaria e ai rispettivi direttori delle aree A e B.

Inoltre, chiederemo nuovamente al Presidente della Provincia (On. Matarrelli) di convocare un’urgente riunione con tutti i sindaci della provincia, l’ASL e le associazioni, al fine di stabilire azioni comuni e linee guida sinergiche.

Sottolineiamo che tutti i comuni devono assumersi le proprie responsabilità e dotarsi di canili sanitari, come previsto dalla nuova legge regionale 02/2020.

Per quanto riguarda l’ASL, il compito primario sarà quello di mappare l’intero territorio rurale al fine di individuare i branchi di cani randagi da sterilizzare e reimmettere sul territorio, nonché di monitorare le masserie, dove si concentra il vero problema del randagismo.

Non chiediamo risposte immediate, ma un serio impegno da parte di tutti gli enti coinvolti per raggiungere un obiettivo comune: contrastare il randagismo.

Riconosciamo e ringraziamo l’impegno di pochi veterinari dell’ASL che da sempre collaborano con i Comuni e le associazioni per ridurre il fenomeno del randagismo.

Ricordiamo che il randagismo è un fenomeno sociale e dinamico, che richiede un impegno concreto da parte di tutti”.

Ultimi Articoli