Consiglio Comunale Francavilla, caso politico gustoso: una mozione del PD contro la Meloni approvato con un emendamento del partito della Meloni

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Sottosopra è il Podcast di Paesituoi.News: i fatti, i retroscena, il sopra e il sotto dalla città di Francavilla Fontana: questa è la seconda puntata del 27 gennaio 2023.

Caso politico gustoso durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana del 31 luglio scorso: una mozione del Partito Democratico contro il Governo Meloni è stata approvata con un emendamento presentato da Fratelli d’Italia, il partito della Meloni, sposato da tutta l’opposizione, che ha preso in contropiede la maggioranza consiliare e ha impegnato la Giunta Denuzzo su alcuni fondi.

Ricostruiamo allora come sono andate davvero le cose, al di là delle veline di parte.

Il Consiglio si è improvvisamente animato quando il Partito Democratico ha portato in discussione una mozione di “Contrarietà alla sospensione del fondo di sostegno all’affitto e del fondo per morosità incolpevole prevista dal Governo Meloni nella legge di bilancio 2023”. Questa mozione aveva lo scopo di stigmatizzare il taglio attuato dal Governo Meloni e gli effetti gravi su Regioni e Comuni in modo particolare, “i quali gestiscono le risorse stabilite dallo Stato per l’assegnazione degli aiuti e che, in assenza delle stesse, non saranno in grado di rispondere adeguatamente agli aventi diritto, se non utilizzando maggiori risorse proprie”.

Fosse passata come desiderato dal PD, la conclusione di questa mozione tutta politica avrebbe soltanto impegnato il “Presidente del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana a trasmettere questo documento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a tutti i gruppi parlamentari, in particolare a tutti i parlamentari del territorio, affinché si facciano portatori di queste richieste in sede parlamentare, e all’ANCI”.

Finita lì, se non fosse intervenuto l’avv. Michele Iaia, ex candidato Sindaco del centrodestra e capogruppo di Fratelli d’Italia, il partito della Meloni contro cui era indirizzata la mozione dei democratici. Con l’avallo di tutta l’opposizione, Iaia ha proposto un emendamento introducendo l’impegno concreto del Sindaco e della Giunta “ad incrementare il fondo comunale destinato alla erogazione di contributi legati agli affitti, attingendo dal Fondo di Solidarietà Comunale – recentemente rimpinguato di oltre 500mila euro, Ndr – o da altre risorse, in modo da colmare il fondo di sostegno all’affitto, in misura quantomeno congrua alle possibili istanze della cittadinanza”.

In altri termini: va bene lamentarsi a parole con il Governo centrale per il taglio, ma visto che i soldi il Comune ce li ha, che intanto li destinasse concretamente al fondo di sostegno all’affitto.

Sulle prime il Partito Democratico ha alzato un muro e rigettato l’emendamento, anche perché la mozione era stata concordata a livelli più alti e la stessa, identica, è stata o sarà in discussione in più Consigli Comunali d’Italia. Di fronte alla “trappola” dell’opposizione, il rischio di scivolone della maggioranza è stato subito evidente: rigettato l’emendamento, l’opposizione avrebbe potuto far sapere alla cittadinanza che l’Amministrazione Denuzzo si lamenta con il Governo centrale, ma non vuole impegnare il tesoretto di 500mila euro del fondo di solidarietà. In piena dichiarazione di voto, quando ancora il PD era convinto di respingere l’emendamento, è allora intervenuto il Sindaco che ha chiesto una sospensione e una riunione dei capigruppo.

Cosa sia accaduto in quella riunione privata non è dato sapere con certezza: pare però che i toni dello scontro si siano alzati di molto e che al Partito Democratico questo emendamento non sia andato facilmente giù, con uno strascico di malcontento verso il Sindaco Denuzzo e la sua gestione di questa inaspettata crisi politico-comunicativa.

L’esito finale è stato una lieve modifica dell’emendamento proposto dall’opposizione, con la maggioranza che ha chiesto di specificare che l’incremento delle risorse comunali dovrà essere proporzionato alle disponibilità di bilancio. Quindi l’approvazione all’unanimità della mozione del PD contro il Governo della Meloni, emendata dal partito della Meloni e dall’opposizione. E, dulcis in fundo, la successiva appropriazione di quell’emendamento anche da parte di esponenti della maggioranza Denuzzo.

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