A poco più di un mese dal termine del bando per la gestione del Palazzetto dello Sport di Francavilla Fontana, arriva la durissima protesta del Basket Francavilla 1963 contro la privatizzazione della struttura pubblica e le scelte dell’Amministrazione Denuzzo: nel comunicato si parla di un bando di assegnazione “travagliato”, di “molte e molto singolari criticità emerse” e arriva infine la richiesta della revoca del bando stesso.
“Come è noto, l’Amministrazione Comunale – recita il comunicato del Basket 1963 – ha deciso di privatizzare l’unica struttura pubblica sportiva polivalente al chiuso e di ottimo livello che era a disposizione della comunità grazie a chi, venti o trenta anni fa, ebbe il coraggio o l’avventatezza o la lungimiranza di avviarne la costruzione”.
Ad oggi nessun atto ufficiale ha stabilito l’esito di quel bando, ma secondo alcune indiscrezioni avrebbero partecipato tre soli concorrenti – fra i quali il Basket Francavilla 1963 – e il vincitore sarebbe stato individuato in un’associazione sportiva costituita appena dopo l’apertura del bando stesso.
Il Basket 1963 dice la sua in modo duro e senza mezzi termini: “Per non danneggiare gli interessi collettivi della Comunità Francavillese, chiediamo agli Amministratori di revocare il bando in autotutela perché tanti e tali sono le criticità documentate e documentabili”.
“La Pubblica Amministrazione – continua il comunicato stampa – ha come impegno istituzionale quello di operare per il perseguimento degli interessi pubblici, possibilmente con procedure corrette e trasparenti.
Quali siano stati gli interessi pubblici che questi Amministratori Comunali abbiano inteso tutelare con questo bando sono tutti da dimostrare o almeno anche solo da esplicitare. Una scelta, quella degli attuali Amministratori, che non vogliamo qualificare.
Lo faranno, se del caso, gli Organi preposti al contrasto di quei comportamenti che in questa occasione potrebbero aver pregiudicato la tutela della spesa pubblica, nonché – più in generale – l’operato della Pubblica Amministrazione”.
Perché allora il Basket Francavilla 1963 ha partecipato al bando? “Abbiamo partecipato al bando per una ragione di fondo: noi siamo parte integrante, integrata e proattiva nella comunità Francavillese. Partecipare al bando, per noi è stato un obbligo morale per contrastare la privatizzazione di un patrimonio che, a nostro avviso, deve restare pubblico”.
“Abbiamo contato e continueremo a contare sulla vicinanza e la disinteressata condivisione dei nostri intenti da parte delle Eccellenze imprenditoriali e sportive espresse dal nostro territorio. Non siamo soli.
Gli Amministratori fanno ancora in tempo a ricredersi. Diversamente non avremo perso solo noi, avremo perso tutti”, conclude la storica associazione cestistica francavillese.
Ci eravamo già chiesti su queste pagine se valesse la pena, per la comunità francavillese e l’Ente locale, esternalizzare un bene pubblico come il Palazzetto dello Sport rinunciando alla possibilità di fruirne completamente e di farlo utilizzare equamente a tutte le società sportive.
Oggi purtroppo arriva un primo colpo di coda delle scelte di “privatizzazione” dei beni pubblici che l’Amministrazione Denuzzo sta perseguendo fin dal suo insediamento: la villa comunale, il campetto nel quartiere San Lorenzo, l’ex centro di carico intermodale. Storie e opportunità diverse a cui si applica la stessa logica di esternalizzazione del patrimonio pubblico.
Saranno i fatti a stabilire se queste scelte politiche dell’Amministrazione Denuzzo avranno prodotto un concreto beneficio per la comunità e non solo un risparmio, piccolo o grande che sia, per le casse comunali. O se si sarà trattato di semplice incapacità di gestione da parte del pubblico.
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